borsa valori
Vendere e comprare azioni scommettendo e rischiando sul loro prezzo
La borsa valori è il mercato in cui si incontrano la domanda e l'offerta di titoli di credito; sulla base delle richieste pervenute e dei titoli a disposizione viene fissato il prezzo di scambio. La negoziazione dei titoli avviene in Borsa secondo regole il cui rispetto è assicurato da un organo di vigilanza.
La parola borsa trae origine dal nome della famiglia Van der Bourse nel cui palazzo di Bruges si riunivano, fin dalla metà del 16° secolo, mercanti e banchieri per scambiare titoli di credito, monete estere o merci in arrivo da paesi lontani. Nella seconda metà del secolo si svilupparono altri mercati misti in numerose 'piazze'. Sorsero borse nelle città di Anversa, Lione e Tolosa, nonché ad Amburgo e a Londra (1564).
Le prime vere borse in cui scambiare solo valori mobiliari, cioè titoli e monete estere, risalgono al 17° secolo. Nel 1724 nacque la Borsa di Parigi e nel 1792 il NYSE (New York Stock Exchange), la borsa più importante del mondo. In Italia, le prime borse furono fondate nella seconda metà del Settecento in numerose città (Trieste, Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bologna, Palermo, Venezia) e la separazione delle borse merci dalle borse mobiliari avvenne solo a partire dal 1913, anno in cui fu promulgata la prima legge che definiva le regole di funzionamento della borsa e che fu in vigore per oltre ottant'anni.
Nel 1996, in Italia, a tutti i titoli quotati è stata estesa la borsa telematica. Precedentemente, l'acquisto e la vendita di valori mobiliari si facevano con la contrattazione 'alle grida'. Durante la negoziazione del titolo gli intermediari, disposti intorno a un recinto, gridavano i prezzi ai quali erano disposti a vendere o ad acquistare, finché non trovavano un altro intermediario disposto ad acquistarlo o a venderlo alle loro condizioni.
Oggi tutte le vendite e gli acquisti di titoli e di monete estere si fanno con il computer collegato in rete attraverso un sistema telematico particolare e che assicura l'incontro tra la domanda e l'offerta. Anche il mercato telematico ha un orario di apertura e un orario di chiusura.
La borsa valori è il mercato in cui si 'incontrano' da un lato i risparmiatori che vogliono utilizzare il denaro non consumato acquistando titoli, e dall'altro i risparmiatori che desiderano vendere i titoli acquistati in precedenza o le imprese che emettono titoli in cambio di denaro. La borsa valori è un mercato regolamentato in quanto è disciplinato da precise regole di organizzazione e di funzionamento. Le regole devono essere chiare a tutti quelli che operano in borsa, e riguardano la fissazione del prezzo, le modalità di pagamento e di trasferimento del titolo che viene scambiato, i requisiti dei titoli ammessi alla quotazione. Le operazioni di acquisto e di vendita, dette anche di compravendita, sono controllate da un organo particolare che vigila sul corretto funzionamento del mercato e sul rispetto delle regole.
Acquistare e vendere in borsa a volte viene considerato un vero e proprio gioco d'azzardo, in cui si specula sulla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita del titolo. Attraverso gli operatori di borsa, si scommette sull'andamento dei prezzi dei titoli (quotazioni), cercando di guadagnare più denaro possibile. Questo gioco è oggi molto diffuso per diversi motivi: la compravendita di titoli è diventata più semplice grazie all'uso dei computer; sempre più imprese vogliono essere quotate in borsa per avere denaro, oltre che dalle banche, anche dagli investitori; sono aumentate le persone che decidono di investire parte del loro denaro in borsa per ottenere un maggiore guadagno. Il gioco in borsa può essere assai rischioso, e vi sono molti casi di persone che hanno perso grandi patrimoni investendo in titoli. D'altra parte, alcuni risparmiatori hanno costituito in pochissimo tempo vere e proprie fortune grazie all'acquisto e alla vendita dei titoli.
Sul mercato mobiliare si scambiano titoli a reddito fisso, titoli a reddito variabile e titoli derivati. Nella prima categoria rientrano le obbligazioni, titoli che danno periodicamente degli interessi ben definiti e alla scadenza sono rimborsati in cambio di una somma di denaro indicata sul titolo. I titoli in cui il rischio è considerato maggiore sono 'a reddito variabile', come le azioni. Il possessore dell'azione ha diritto ogni anno a un dividendo, pari a una quota della ricchezza creata dall'azienda che questa intende distribuire ai soci e non riutilizzare per altri investimenti. Il valore del dividendo varia ogni anno. In borsa sono negoziati anche titoli che si chiamano derivati, il cui valore è determinato in base alla quotazione di altri titoli scambiati sul mercato.
Ai diversi titoli quotati in borsa corrisponde un differente margine di rischio, legato non solo al tipo di titolo ma anche ad altri elementi. Prima di tutto il rischio di un titolo dipende dalla società che lo emette: sarà in grado di rimborsarlo alla sua scadenza? Le società quotate in borsa sono obbligate a pubblicare periodicamente il bilancio, un documento che espone la loro situazione patrimoniale ed economica, e che deve essere reso noto a tutti quelli che lo richiedono. Il rischio può anche dipendere dal paese e dal settore in cui opera la società: l'economia di quello Stato è stabile? Il valore del denaro diminuisce a causa di un aumento particolarmente sostenuto dei prezzi. Alcuni esperti pubblicano regolarmente degli indicatori che danno un valore sintetico del rischio del paese, elaborando delle vere e proprie classifiche di tutti gli Stati del mondo.
Si distinguono principalmente l'OPA (offerta pubblica di acquisto) e l'OPV (offerta pubblica di vendita). La prima è un'operazione mediante la quale l'intermediario fa sapere agli investitori di essere interessato all'acquisto di un determinato numero di azioni di una certa società, a un prezzo che è in genere maggiore rispetto a quello dell'ultima quotazione. L'offerta pubblica di vendita viene invece effettuata da un intermediario possessore di titoli o da una società emittente che intende venderli. L'offerta pubblica ha lo scopo di tutelare il risparmiatore, che ha la certezza in questo modo di ottenere lo stesso prezzo per tutte le azioni di una certa società che intende acquistare o vendere, e la possibilità di avere tutte le informazioni in merito all'operazione.
La continua evoluzione degli strumenti finanziari negoziati sul mercato mobiliare offre ai risparmiatori un ampio ventaglio di titoli, ognuno caratterizzato da un possibile guadagno a cui è associato un certo margine di rischio. Molti di questi tuttavia scelgono di diversificare il proprio portafoglio investendone una parte in titoli e depositandone in banca un'altra. La banca difatti, oltre a essere un intermediario autorizzato alla compravendita di titoli, offre sempre più servizi che possono essere considerati valide alternative al rischioso investimento in borsa.
L'indice di borsa è un numero che sintetizza l'andamento complessivo dei prezzi dei titoli. È costruito con formule matematiche particolari. Se l'indice è 'a rialzo' vuol dire che in media la domanda di titoli è stata più sostenuta e i prezzi dei titoli sono aumentati. Un indice 'a ribasso' è sintomo di una minore fiducia dei risparmiatori. I principali indici di borsa che si riferiscono a una sola 'piazza' sono il Dow Jones di New York e il Nikkey di Tokyo.
Vi sono anche indici di borsa riservati alle azioni di imprese che operano in specifici settori dell'economia e indici per tipi di titoli. Il Nasdaq, per esempio, è riferito alle società quotate sul mercato statunitense che operano nei settori dell'informatica, dell'elettronica avanzata, di Internet, delle telecomunicazioni. In Italia, l'indice S&P/Mib della Borsa di Milano permette di confrontare l'andamento dei prezzi di chiusura della borsa italiana nel corso dell'intero anno e rispetto agli anni passati. L' S&P/Mib è anche riferito ai diversi settori economici. Il Mibtel è invece calcolato più volte nel corso della giornata e dà un'indicazione sull'andamento delle quotazioni durante la seduta.