Figlio illegittimo (Ferrara 1413 - ivi 1471) del marchese di Ferrara Niccolò III e della favorita Stella dei Tolomei dell'Assassino; consigliere a fianco del fratello marchese Lionello, quando questi morì, i nobili e il popolo lo acclamarono signore di Ferrara (1450). Fu investito duca di Modena e Reggio, antico possesso degli Estensi, e conte di Rovigo dall'imperatore Federico III (1453), ed ebbe da papa Paolo II mutato il titolo di marchese di Ferrara in quello di duca (1471), quantunque accettasse per prudenza la protezione dei Veneziani. Fece costruire a Ferrara il chiostro della Certosa e il secondo piano del palazzo di Schifanoia con dipinti del Tura e del Cossa, ed eseguire magnifici codici miniati fra i quali una Bibbia, detta appunto di Borso (1455-61), che fu recuperata all'Italia nel 1923 per la munificenza di G. Treccani.