Braccio di Ferro
Un marinaio eternamente giovane
Entrato in scena come comparsa, in pochi giorni diventa una star di prima grandezza. La trama di una tipica commedia musicale di Hollywood? No: la vera storia del fumetto che racconta le avventure del marinaio Popeye-Braccio di Ferro, gran mangiatore di spinaci.
Tra il cinema e il fumetto esistono stretti legami. Entrambi si avvalgono di una narrazione che fa uso di testi e di immagini, e l'industria dei due mezzi di comunicazione si è sviluppata nello stesso periodo, verso la fine del 19° secolo. Il cinema dell'epoca s'ispirò al fumetto adattando per lo schermo molte vicende nate sulla carta stampata; dal canto suo il fumetto s'ispirò al cinema proponendo storie in cui i protagonisti erano sempre gli stessi, ma di volta in volta interpretavano ruoli diversi, proprio come gli attori cinematografici. Una di queste serie si chiamava Thimble Theatre, cioè "Teatro in un ditale"; i suoi 'attori' erano Olive Oyl, nella parte della 'bella in pericolo' (anche se a dire il vero bella non era affatto, in quanto era magra come un chiodo e aveva due piedi enormi), il di lei fidanzato, Ham Gravy, e il di lei fratello, Castor Oyl.
Le comiche peripezie della famiglia Oyl iniziarono nel 1919 e la portarono in giro per il mondo per dieci anni esatti, finché accadde qualcosa di imprevisto. A volte in un film o in un telefilm, un attore comprimario ruba la scena all'attore principale e, d'improvviso, diventa più famoso del protagonista. Qualcosa del genere successe anche nel minuscolo ambito del Teatro in un ditale. Un certo giorno del 1929 Castor Oyl si imbatté in un marinaio guercio e muscoloso, che parlava un inglese sgrammaticato; si chiamava Popeye ("Occhio in fuori") ma i traduttori italiani hanno preferito ribattezzarlo Braccio di Ferro per la sua forza straordinaria.
Nel giro di poche tavole, Popeye rubò la scena ai vecchi protagonisti: i lettori volevano rivederlo il più spesso possibile, e l'autore della storia, Elzie C. Segar, decise di accontentarli. Castor Oyl e Ham Gravy scomparvero dalle vicende, e come rappresentante della vecchia guardia rimase soltanto Olive (da noi Olivia), la quale, prontamente dimenticato il suo ex spasimante, diventò l'eterna fidanzata della nuova star, Braccio di Ferro. In breve la serie fu reintitolata Thimble Theatre presenta (scritto in piccolo) Popeye (scritto in grande); al cast si aggiunsero nuovi personaggi: lo scroccone Wimpy, sempre pronto a mendicare un panino; il piccolo Swee Pea ("Pisellino"); il manesco Bluto, rivale in amore di Popeye; la sinistra Strega di Mare e il Jeep, un animaletto che diceva sempre la verità.
E gli spinaci da cui Braccio di Ferro acquista la sua forza mangiandone in grande quantità? Strano ma vero, nelle tavole di Popeye agli spinaci non si fa neppure cenno. Si è detto dello stretto legame tra cinema e fumetto: Braccio di Ferro è proprio uno dei principali rappresentanti di questi interscambi tra mezzi di comunicazione.
Nel 1933 i fratelli Fleischer, famosi autori di disegni animati, acquistarono i diritti per produrre avventure cinematografiche dell'ormai famoso marinaio. Come spesso accade, il personaggio fu lievemente modificato in funzione del nuovo mezzo: poiché i filmati dovevano durare solo pochi minuti, il carattere avventuroso delle sue vicende fu attenuato in favore dell'umorismo. Fu creato un gimmick, cioè un espediente (quello che i latini chiamavano deus ex machina: una divinità entrava in scena per mezzo di una macchina teatrale e risolveva la situazione) per concludere ogni vicenda: quando ormai Popeye sembrava non avere più possibilità di scampo, gli bastava ingurgitare una lattina di spinaci per acquisire incredibili poteri, diventare invincibile e liberarsi dal nemico di turno.
In un certo senso Braccio di Ferro anticipò di parecchi anni gli straordinari superpoteri di Superman. Tra le doti che gli spinaci gli conferivano doveva esserci anche quella dell'eterna giovinezza, visto che ancor oggi è possibile seguirne le avventure sia nei fumetti sia alla televisione.