Superman
Il primo eroe extraterrestre
Ha tutte le caratteristiche dei tanti invincibili eroi che lo hanno preceduto nel tempo. Eppure Superman, creato nel 1938 dagli statunitensi Jerry Siegel e Joe Shuster, è un’altra cosa: un supereroe che vive nel presente e fa sognare di essere invincibili come lui
Chi fu il primo supereroe? Forse Gilgamesh, protagonista di un poema epico babilonese redatto verso il 2600 a.C. Oppure Ercole, che compì le famose dodici fatiche. O il fortissimo Sansone che, armato solo di una mascella d’asino, liberò Israele dai Filistei. Anche il fumetto vanta ‘antichi’ supereroi: nel 1901 l’illustratore W. W. Denslow creò Billy Bounce, un ragazzino in grado di volare grazie a una tuta gonfiabile, e nel 1902 W. H. D. Koerner inventò Hugo Hercules, un individuo che salvava damigelle in pericolo sollevando locomotive.
E chi fu il primo eroe a nascondersi dietro un’identità segreta? Probabilmente la Primula Rossa, creata nel 1905 dalla scrittrice Emmuska Orczy: nessuno sospettava che il tranquillo nobiluomo inglese Sir Percy Blakeney, all’occorrenza, divenisse uno spadaccino impegnato a salvare dalla ghigliottina i nobili durante la Rivoluzione francese. Venne poi Zorro che, ideato da Johnston McCulley nel 1918, si batteva invece a favore dei peones della California, celandosi nei panni del pavido don Diego de La Vega.
E, infine, chi fu il primo eroe del fumetto a combattere il crimine indossando un’attillata calzamaglia da trapezista del circo? The Phantom, noto in Italia come l’Uomo Mascherato, creato da Lee Falk nel 1936.
Dunque i giovani autori Jerry Siegel e Joe Shuster non avevano creato nulla di nuovo quando riuscirono a vendere il primo episodio di Superman all’albo Action Comics nel 1938? Superman, come tutti sappiamo, è un supereroe come Ercole; ha un’identità segreta (si finge il timido giornalista Clark Kent) come Zorro, e indossa una calzamaglia come The Phantom, ma questo non significa che non sia un personaggio originale. I suoi autori avevano unito tutte queste caratteristiche in un unico eroe; in secondo luogo avevano inventato per lui un’origine davvero inedita.
Superman (il cui vero nome era Kal-El) era l’unico abitante superstite del lontano pianeta Kripton, distrutto a causa di un cataclisma; prima dell’immane esplosione, i suoi genitori l’avevano lanciato nello spazio con un razzo, sperando che potesse sopravvivere su un altro pianeta. Era giunto sulla Terra, dove era stato adottato dai coniugi Kent; grazie alla minor forza di gravità del nostro pianeta poteva spiccare giganteschi balzi e sollevare enormi pesi (più tardi i suoi poteri sarebbero aumentati fino a divenire quelli che conosciamo oggi). Superman è dunque il primo eroe extraterrestre della narrativa; si consideri che gli alieni della letteratura di quel tempo erano invece rappresentati come malvagi invasori. Siegel e Shuster avevano anticipato l’E.T. di Spielberg e dimostrato che un ‘diverso’ non è necessariamente un nemico.
Don Diego de La Vega e Sir Percy Blakeny – gli ‘alter ego’ della Primula Rossa e di Zorro – vivevano nel passato e difficilmente i lettori possono identificarsi con loro, mentre Clark Kent vive nel presente e dunque ognuno è libero di immaginare che, come lui, potrebbe segretamente trasformarsi in un essere invincibile, e magari prendersi una rivincita sul capoufficio o sul bulletto della classe. Forse anche per questo, oltre che per le sue storie fantastiche e piene d’azione, Superman ottenne subito un successo straordinario: nel giro di pochi anni le edicole furono sommerse da supereroi dotati dei più assurdi poteri. Se Superman non fosse esistito, probabilmente non esisterebbero neppure moderni eroi come I Fantastici Quattro, L’Uomo Ragno, Hulk e gli X Men, resi celebri, tra l’altro, dalle loro versioni cinematografiche. Malgrado il mercato costruito intorno alla figura dell’eroe da loro creato – oltre che al cinema e alla televisione l’effigie di Superman comparve su ogni genere di prodotto –, Siegel e Shuster non si arricchirono: avevano infatti ceduto i diritti della loro creatura all’editore, e solo quando erano piuttosto anziani fu loro riconosciuto un vitalizio.