Spielberg, Steven
Un’avventura senza fine
Tra i più grandi registi e produttori dei nostri tempi, lo statunitense Steven Spielberg ha saputo raccontare storie fantastiche e realtà dolorose, suscitando profonde emozioni e coinvolgendo un pubblico vastissimo. Il suo talento di narratore gli ha permesso, infatti, di affrontare i più diversi generi cinematografici, dalla commedia al dramma, dall’avventura alla fantascienza, dal thriller al film storico
Nato a Cincinnati, nell’Ohio, nel 1948, sin da giovanissimo Steven Spielberg dimostra la sua passione per il cinema realizzando una lunga serie di film amatoriali che lo mettono subito in luce. Il suo primo cortometraggio in pellicola, Amblin’ (1969), lo fa notare dalla Universal Pictures, che decide di metterlo sotto contratto, sebbene ancora ventenne, per sette anni. È in questo periodo che il regista realizza Duel (1971), thriller mozzafiato che racconta il duello mortale in cui è coinvolto un automobilista inseguito da un autotreno e che gli fa conquistare il primo grande successo di critica. Sarebbe stato però un terribile squalo, in grado di seminare il terrore tra i bagnanti, a renderlo celebre nel 1975 in tutto il mondo: thriller innovativo e di grande suspense, Lo squalo dà inizio a una saga assai popolare negli anni successivi.
Regista sempre in cerca di nuove sfide, Spielberg trova quindi nella fantascienza un modo originale per esprimere la sua enorme creatività. Utilizzando effetti visivi all’avanguardia per l’epoca, affronta per la prima volta in Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) il tema del contatto tra esseri umani e alieni, realizzando uno dei film di fantascienza più amati di sempre. Questo film è il preludio a uno dei suoi capolavori più apprezzati: E.T. l’extra-terrestre (1982). Realizzato insieme al mago italiano degli effetti speciali Carlo Rambaldi, il sublime personaggio di E.T. è una delle creazioni più poetiche della luminosa carriera del regista. Abbandonato sulla Terra per errore dai suoi compagni, e immediato oggetto della solidarietà del piccolo Elliot, E.T. è simbolo a un tempo dell’aggressione senza scrupoli che gli uomini sono pronti a scatenare contro tutto ciò che appare loro ‘diverso’ e dell’innocenza priva di pregiudizi dell’infanzia.
La passione per la fantascienza non abbandonerà Spielberg, consentendogli di realizzare molti anni più tardi i raffinati A.I. Intelligenza artificiale (2001), Minority report (2002) e La guerra dei mondi (2005).
Sempre all’inizio degli anni Ottanta, Spielberg unisce la sua creatività a quella di George Lucas, il ‘papà’ di Guerre stellari, per realizzare una delle saghe d’avventura più celebri di tutti i tempi: quella dedicata alle peripezie dell’intraprendente archeologo Indiana Jones.
Il suo spirito di ‘eterno fanciullo’ si manifesta anche in Hook – Capitan Uncino (1991), personale rilettura dell’immortale personaggio di Peter Pan che qui appare ormai un adulto che dovrà ritrovare dentro di sé il bambino di un tempo. Su un altro versante, la sete d’avventura lo porta a realizzare uno straordinario parco giochi con Jurassic Park, luogo di due avventure di grande successo, realizzate nel 1993 e nel 1997, in cui uomini coraggiosi si trovano a combattere contro feroci dinosauri.
Da sempre interessato ai grandi eventi della storia, Spielberg ne ha rivisitato alcuni momenti cruciali e dolorosi. Hanno visto così la luce film splendidi quali Il colore viola (1985), sul tema della segregazione razziale, L’impero del sole (1987), ambientato durante la Seconda guerra mondiale, e Schindler’s list – La lista di Schindler (1993): dedicato al tema della Shoah, questo film è una sofferta e sentita testimonianza sull’orrore generato dalla persecuzione nazista ai danni degli ebrei.
Dopo Amistad (1997), importante riflessione sul dramma dello schiavismo, il regista rievoca prima lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944 in Salvate il soldato Ryan (1998) e poi un terribile episodio di terrorismo internazionale con le sue drammatiche conseguenze in Munich (2005). Una forte critica nei confronti della società americana contemporanea è infine presente in Prova a prendermi (2002) e The terminal (2004), film resi unici dalle grandi interpretazioni di due stelle come Leonardo Di Caprio e Tom Hanks.