BUGNATO (fr. bossage; sp. almohadillado; ted. Steinvorsprung, Rusticaquader; ingl. bossage)
In architettura per bugnato o bugnatura s'intende l'insieme di quei risalti (bugne) lasciati ad arte nelle pietre della cortina esterna di un edificio, ad accentuare la disposizione dei conci, manifestando così la struttura effettiva o talvolta anche simulandola. Le bugne derivano dal tipo di costruzione in pietra da taglio, ove restano necessariamente in vista le connessure fra concio e concio: ivi la lavorazione era più accurata e le connessure si trovavano spesso notevolmente infossate: infatti, quando, in una prima fase del lavoro, alle pietre costituenti il muro venivano squadrati i soli giunti, prima d'incominciare il lavoro di rifinitura della parte esterna, questa doveva offrire una decorazione di bugne o bozze. In seguito si trovò in siffatte sporgenze un partito decorativo che per effetto delle forti ombre, proprie e portate, toglieva nudità al muro, aggiungeva forza, robustezza e solidità all'insieme architettonico, soprattutto se adoperato nella zona basamentale.
Il bugnato fu usato dai Greci soltanto in casi eccezionali, tenendo essi più a celare che ad accentuare le connessure fra concio e concio: tuttavia un bell'esempio ce n'è dato dal basamento del monumento coragico di Lisicrate ad Atene, tutto di pietra da taglio. Invece nell'arte romana l'uso della bugna è assai più frequente così nei muri dei templi, nei perimetri dei fòri, nelle mura di cinta e nelle porte di città, come negli acquedotti, negli anfiteatri, e casi analoghi.
Vitruvio, trattando dei muri dei templi, de quadrato saxo aut marmore, soggiunge (lib. IV, cap. 5): Item circum coagmenta et cubilia eminentes expressiones graphicoteram efficient in aspectu delectationem. L'esterno della muraglia recingente il Fòro d'Augusto in Roma, tutta di peperino col solo cornicione di travertino, costituisce uno dei più begli esempî di bugnato rustico; e, se si consideri anche l'elegante effetto delle bifore gotiche incastonate nella parete bugnata, si può scorgervi la fonte d'ispirazione degli architetti fiorentini del Rinascimento. Recentissimi scavi hanno messo in luce un tratto, del tutto simile, di muro bugnato che limitava il Fòro di Traiano.
Se il genere rustico adoperato nei portici della Curia Hostilii in Roma, alle pendici del monte Celio verso il Palatino, può suggerire l'impressione d'incompiutezza, certamente il bugnato nell'acquedotto di Claudio, della Portȧ Maggiore, degli anfiteatri di Pola e di Verona, della Maison Carréé di Nîmes, della porta di Autun e altri sono il risultato di un disegno già determinato e predisposto.
Ma solo col Rinascimento il bugnato acquistò la più grande importanza; quantunque già nel suo dugentesco palazzo della Signoria, Firenze vantasse un mirabile esempio di quel piccolo bugnato usato specialmente nella costruzione delle torri nel periodo romanico-gotico.
Nel Cinquecento poi si usò di limitare le bugne ai soli spigoli degli edifizî, dove è necessaria una maggiore solidità, e ciò a simiglianza della contemporanea arte del mobilio (cassoni, forzieri ecc.); in tal caso la disposizione normale è l'addentellato, sì che risulta una legatura intima con la rimanente muratura. Non è rara allora l'adozione del bugnato intorno al portone (palazzo Pandolfini a Firenze, di Raffaello; palazzo Farnese a Roma, di Antonio da Sangallo il giovane).
La forma normale del paramento esterno della bugna è rettangolare, raramente quadrata od ottagona: quando il bugnato pone in rilievo la struttura di un arco o di una piattabanda, i conci diventano cuneiformi (i giunti radiali per l'arco; per la piattabanda di solito partono radialmente dal vertice di un triangolo equilatero che ha per base il lato superiore del vano). In questi casi il numero dei conci - a partire dal giunto d' imposta - è sempre dispari, perché il concio centrale, normalmente più largo e più rilevato, spesso decorato da teste di animali, maschere, stemmi, ecc., costituisce la chiave dell'arco.
Nelle figg. 1 e 2 sono rappresentati i tipi più adoperati nel Rinascimento per il raccordo tra la bugnatura degli archi e delle piattabande e quella di paramento delle pareti.
Le bugne possono essere di vatio tipo; le principali sono: a) bugne piane (fig. 3); b) bugne a schifo; c) bugne a cuscino (fig. 4); d) bugne a punta di diamante (fig. 5); e) bugne a bozze (fig. 6).