BUON GOVERNO, Congregazione del
Il pontefice Clemente VIII volendo porre un freno alle manomissioni e dilapidazioni del pubblico denaro pubblicava il 15 agosto 1592 la costituzione Pro commissa Nobis, volgarmente detta De bono regimine, con la quale provvedeva a che i beni delle comunità e dei comuni fossero amministrati con la dovuta cura e fedeltà. Con altra costituzione del 30 ottobre successivo, lo stesso pontefice, allo scopo di dare esecuzione alla predetta bolla, eresse la Sacra Congregazione del Buon Governo, deputando tre cardinali con giurisdizione esclusiva per tutto quanto si riferisse al regime delle comunità. Paolo V con costituzione del 4 giugno 1605 portava a sei il numero dei cardinali e ne ampliava la giurisdizione e i poteri. Giurisdizioni e poteri che furono successivamente modificati con provvedimenti di Innocenzo XII (9 agosto 1693), Clemente XI (1° ottobre 1704), Innocenzo XIII (21 luglio 1722), Pio VII (19 marzo 1801) e Leone XII (31 agosto 1827).
Compiuta la sistemazione economica dei comuni nel 1831 (editto del 5 luglio), il potere della Congregazione fu limitato sostanzialmente ad approvare le alienazioni dei beni comunali e i debiti che avessero voluto contrarre le comunità. Ma anche queste e altre poche attribuzioni vennero, nel 1847, passate alla segreteria per gli affari di stato interni.
La bolla di Clemente VIII costituisce il primo e migliore lavoro che abbia dato salda base al regime comunale a tipo moderno, spesso consultato e imitato dalle posteriori legislazioni.
Bibl.: P. A. De Vecchis, Collectio constitutionum etc. pro bono regimine universitatum ac communitatum Status Ecclesiastici, Roma 1732.