burgundi
(lat. burgundii e burgundiones) Popolazione del gruppo germanico orientale, forse in origine affine ai vandali e probabilmente proveniente dalla Scandinavia. Stanziati nel 1° sec. in Pomerania e nella zona della Netze e della Vistola, migrarono poi verso S insieme ai vandali. Nella grande invasione della Gallia del 5° sec. entrarono nel territorio dell’impero stanziandosi lungo il Reno, fra Worms e Magonza, dove formarono un loro regno, con capitale Worms. Sconfinati nella provincia Belgica prima, vennero puniti da Ezio nel 436, con l’aiuto di mercenari unni. Poi Ezio stesso permise a una parte di loro d’insediarsi nella Sapaudia (circondario di Ginevra e regione attraversata dal Rodano fino al Lago di Neuenburg), come confederati e poi in piena indipendenza. Romanizzatisi rapidamente e convertiti al cattolicesimo, i b. persero le loro caratteristiche germaniche. Alla fine del 5° sec. il regno fu diviso fra i tre figli di Gondioco: Gundobaldo (residente a Vienne), Godigiselo (Ginevra) e Chilperico (Lione). Il re franco Clodoveo, avendo sposato Clotilde, figlia di Chilperico, ebbe il pretesto per intervenire contro gli altri due fratelli; Godigiselo fu vinto presso Digione (500), ma Gundobaldo convinse Clodoveo a ritirarsi dalle terre dei b. e, eliminato Godigiselo, restò unico re. Alleato di Clodoveo contro i visigoti, l’aiutò nella battaglia di Vouillé (507), poi nell’avanzata nella Settimania; ma intervenne Teodorico e, ritiratosi Clodoveo, il regno restò stretto tra franchi e ostrogoti; gli uni e gli altri lo invasero sotto i discendenti di Gundobaldo e nel 534 gli eredi di Clodoveo lo soppressero. Tuttavia il territorio restò con una sua posizione distinta entro il regno franco (➔ Borgogna).