BURSA
(gr. Πϱοῦσα)
Città capoluogo della vilayet omonima della Turchia, estesa sulle pendici settentrionali dell'Uludağ (Grande monte), detto anche Keşiş Dağı (monte dei Monaci), corrispondente all'antico Olimpo di Misia.La B. turca si sviluppò dall'acropoli (kástron) della capitale della Bitinia, fondata dal re Prusia nel sec. 2° a.C., conquistata dai Romani (Plinio il Giovane ne fu governatore tra il 111 e il 113 d.C.) e passata poi ai Bizantini. Assediata più volte dai Selgiuqidi (che la occuparono dal 1081 al 1087) e da Osman, il fondatore della dinastia ottomana, B. fu presa dal figlio di questo, Orhan Gazi, che, espulsi gli abitanti greci dalla cittadella, vi installò la propria corte e vi costruì il proprio palazzo (Bey Sarayı) con harem, giardini e, al posto di una precedente chiesa bizantina, una moschea. Ben presto tuttavia, già al tempo dello stesso Orhan, la città si estese nell'area pianeggiante a E, ai piedi della cittadella, ove sorsero alcuni edifici e presero a svilupparsi le attività commerciali, come attesta Ibn Baṭṭūṭa, che visitando B. nel 1333 la definisce "città vasta e importante con ricchi mercati e larghe strade".Lo sviluppo e l'estensione topografica di B. continuarono sotto i primi successori di Orhan, soprattutto Murat I (1360-1389), detto Hüdavendigâr ('il signore del mondo'), e Beyazit I (1389-1403), detto Yıldırım ('la folgore'), le cui generose fondazioni dettero occasione alla nascita di grandi complessi monumentali e, attorno a questi, di popolosi quartieri. Tale prassi urbanistica, tipica del resto di molte altre città ottomane, continuò anche nei secoli seguenti, dopo l'occupazione e l'incendio di B. da parte di Tamerlano, nel 1402, e la successiva condivisione del ruolo di capitale con Edirne, che durò sino alla presa di Costantinopoli nel 1453.B. confermò in tutto questo periodo il suo ruolo commerciale (legato al traffico carovaniero verso l'Oriente), ma anche religioso e culturale (come sede di confraternite di dervisci e centro di studi di scienze islamiche), nonché la sua funzione di luogo di riposo e distensione (legato all'attrazione del sito verdeggiante e dei suoi famosi stabilimenti termali), mantenendo peraltro il suo carattere di città plurietnica per la presenza di attive minoranze cristiana ed ebraica, come attestato da un resoconto europeo del 1400 ca. (Schiltberger, 1879, p. 40); una situazione confermata due secoli più tardi da Çelebi, che segnala l'esistenza di quartieri distinti per armeni, greci, ebrei e copti.Sin dai primi decenni dopo la conquista turca B., perdendo progressivamente il carattere arroccato della Πϱοῦσα bizantina (di cui restano solo tratti delle mura), prese ad assumere la sua struttura 'definitiva' di città policentrica ed estensiva, formata dall'organica giustapposizione di alcuni nuclei ben distinti: sulla cittadella (turco kale o hisar) sorgeva il palazzo sultaniale di Orhan Gazi e Murat I, con i suoi annessi, conservatosi sino al sec. 19° (come attesta la cartografia dell'epoca), ma oggi scomparso; ai piedi di questa si estendeva l'area commerciale e religiosa, dotata dallo stesso Orhan di edifici pubblici, quali la moschea che porta il suo nome, un imaret (ospizio) e il caravanserraglio detto Emir Han, e successivamente arricchita da Beyazit I della Grande moschea (Ulu Cami), tuttora in uso, del bedesten (mercato delle stoffe) e del şengül Hamam, che formava il nucleo di quello che sarebbe stato, sino a oggi, il centro direzionale di tutto l'agglomerato; all'estrema periferia occidentale, nel sobborgo termale di Çekirge (o Eski Kaplıca), oggi saldato alla città, sorgeva la külliye (complesso monumentale) di Murat I, comprendente una moschea-madrasa, il mausoleo del sultano e un imaret; su una collina distante dal centro, verso E, si estendeva infine la külliye di Beyazit I, includente a sua volta una moschea, una madrasa, un mausoleo, un bagno e un ospedale.La città di B. conserva alcuni tra i più rappresentativi edifici del c.d. primo periodo ottomano (1326-1402): la moscheamadrasa (1365 ca.) della già citata külliye di Murat I, interessante sia per l'impianto tipologico, che compenetra le due funzioni in un solo organismo a due piani, sia per l'inconsueto linguaggio architettonico del portico d'ingresso sormontato da un loggiato, che secondo çelibi fu "costruito in uno stile particolare perché l'architetto fu un franco", nel quale è stata riscontrata "la spettacolare parvenza di un palazzo veneziano" (Aslanapa, 1971, p. 195); la Ulu Cami (1399-1400), che offre un'ingegnosa interpretazione 'paleo-ottomana' del tipo tradizionale a sala ipostila, poiché adotta un impianto rettangolare trasversale suddiviso in venti settori quadrati, dei quali solo diciannove coperti a cupola, dato che resta, sull'asse del miḥrāb, un vano interno a cielo aperto che accoglie lo şadırvan, fontana per le abluzioni, e costituisce così una 'memoria' del ṣaḥn, propria delle moschee congregazionali.Per l'aspetto tipologico occorre segnalare altri edifici dello stesso periodo destinati a costituire i modelli di molte altre opere realizzate a B. e in altre città nei due secoli seguenti. Tra le moschee, alcune seguono il semplice tipo a una sola cupola su sala quadrata preceduta da portico rettangolare (Hidirlik, Kavaklı, Ertoğrul), talvolta affiancata da un minareto (Alaeddin, 1325-1326; Koca Naip, 1368-1369; Yerkapı; Hoca Taşkın; Beşikler), più di rado il tipo a due cupole in asse (şehadet Cami, 1336) o quello 'a T rovesciata' (Ali Paşa Cami, 1402-1403; Yıldırım Beyazit Cami, 1397-1398).Tra le madrase figura il tipo senza corte, con celle disposte ai lati della sala di preghiera coperta (Lala şahin Paşa, 1339-1340), più spesso attorno a una corte porticata rettangolare (Yıldırım Beyazit, 1397-1398; Ali Paşa, Vaiziye, fine sec. 14°) o quadrata (Eyne Bey, 1402-1403).Tra i mausolei, accanto ai più comuni a pianta quadrata e cupola (Çoban Bey, 1323-1324; Hanım Kızlar; Okcu Baba), figura un tipo più complesso e inconsueto, quello adottato per la sepoltura di Murat I, della seconda metà del sec. 14° (come si vede nella ricostruzione del 1853), e ripreso nel mausoleo di Murat II, del 1451-1452, che articola il vano quadrato in base in un settore centrale cupolato e in una sorta di deambulatorio avvolgente, collegati da arcate su colonne libere.Risalgono allo stesso periodo (ante 1402) due dei numerosi caravanserragli del centro commerciale: lo Emir Han (metà del sec. 13°) e il Kopan Hanı (seconda metà del sec. 14°), nonché il grande bedesten (1395), di pianta rettangolare allungata, coperto da quattordici cupole.Tra i numerosi bagni di B. i più antichi sono quelli di Orhan Gazi (1335), il c.d. Eski Yeni Hamam (databile 1337-1338), quello di Davut Paşa (1398-1399), dominato da un'ampia sala ottagonale a cupola, il Nalincilar Hamam e il şengül Hamamı (seconda metà del sec. 14°) e l'Emir Sultan Hamamı (1401), che prende nome da uno sceicco di Bukhara, genero di Beyazit I; tra i bagni termali (turco kaplıca) occorre ricordare quello di Kükürklü, costruito da Murat I (ampliato poi da Beyazit II alla fine del sec. 15° e affiancato dal più noto Yeni Kaplıca eretto da Rüstem Paşa nel 1511), e quello detto Eski Kaplıca, costruito su probabili preesistenze bizantine nell'ambito di una devota donazione dello stesso Murat I (e a sua volta ampliato poi da Beyazit II).Al periodo di Orhan Gazi (1324-1360) risale pure il grande ponte Nilüfer, a quattro arcate, sul fiume omonimo, della strada da B. a Mudanya, che prende nome da Nilüfer Hatun, moglie del sultano.La più importante raccolta d'arte della città è il Türk Islam Sanatları Müz., includente oggetti d'uso e di arte popolare, alcuni dei quali risalenti al sec. 14°, allestito nella madrasa presso la Yeşil Cami.
Bibl.:
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