(gr. Νίκαια) Antica città della Bitinia (od. İznik, Turchia). Fondata nel 316 a.C. da Antigono Monoftalmo e ingrandita da Lisimaco, sotto il dominio romano fu importante centro stradale. Fu la seconda città dell’Impero d’Oriente; conquistata nel 1078 dal sultano Solimano, fu liberata nel 1097 dai crociati di Goffredo di Buglione, in marcia verso Gerusalemme.
Della città romana sono conservati soltanto importanti resti del teatro, di età traianea, e notevoli tombe e necropoli. La cattedrale di S. Sofia, a 3 navate, in rovina, è forse del 5° sec.; nel 14° sec. fu mutata in moschea. La chiesa della Dormizione della Vergine, forse del 6° sec., distrutta nel 1922, seguiva il tipo di S. Sofia di Costantinopoli e aveva importanti mosaici. Le mura, rifatte nel 5° sec. e posteriormente, a doppia cinta, con più di 200 torri, sono uno dei maggiori esempi di fortificazione bizantina, con aggiunte turche.
Concili di N. Il primo (I ecumenico, 325), inaugurato e chiuso da Costantino, condannò l’eresia di Ario, proclamando il Figlio consustanziale a Dio Padre nel cosiddetto simbolo niceno, eliminò lo scisma di Melezio, fissò la celebrazione della Pasqua la prima domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera (uso romano-alessandrino).
Il secondo (VII ecumenico, 787) mise fine all’iconoclastia, sanzionando il rispetto e la venerazione dovuti alle immagini sacre, distinti dal «vero culto di latria».
Impero di N. Fu costituito nel 1204 per opera di Teodoro I Lascaris, dopo l’occupazione da parte dei crociati dell’impero di Costantinopoli, di cui rappresentò la continuità e la legittimità. Comprendeva Lidia, Bitinia, parte della Frigia e alcune isole dell’Egeo (fra le quali Rodi). I suoi titolari Teodoro I Lascaris (m. 1222), Giovanni III Duca Vatatze (m. 1254), Teodoro II (m. 1258), Giovanni IV e Michele VIII Paleologo, furono quasi sempre in lotta con i Latini usurpatori finché, con l’aiuto dei Genovesi, nell’agosto 1261 poterono riconquistare Costantinopoli.