BUSSI (Bussati)
Nome di scalpellini e costruttori ticinesi operosi in Europa centrale nei secc. XVI-XVII.
Giovanni Battista, originario di Campione, è documentato per la prima volta a Praga il 4 luglio 1589, giorno in cui gli fu conferito il diritto di cittadinanza del quartiere di Malá Strana; più tardi egli presentò il certificato di nascita e buona condotta rilasciato dal governatore e giudice di Campione, che porta la data del 23 marzo 1590. Nel 1590 Giovanni Battista comprò una casa nella via S. Tommaso della Malá Strana dal pittore Felice de Mariani e sette anni più tardi testimoniò in tribunale a favore del nipote dell'architetto Ulrico Aostalli; figura come teste nel testamento del pittore Mariano de Mariani del 1606. Insieme con lo scalpellino Giovanni Antonio Brocco egli era tutore e plenipotenziario della vedova e del figlio orfano del costruttore Giovanni Stazio (de Statia) - a nome del quale intervenne ancora nel 1603 - e nel 1613 ebbe le stesse incombenze per la vedova e il figlio del Brocco stesso. Il B. garantì due volte, nel 1600 e nel 1612, per persone che avevano chiesto il diritto di cittadinanza della Malá Strana, e nel 1601, 1613, 1616 e 1617 fece da padrino - indicato come "lapicida" - a battesimi nella chiesa di S. Tommaso nel medesimo quartiere. Non si sa quando egli sia entrato nella Maestranza dei muratori e degli scalpellini della Malá Strana, di cui divenne decano; nel periodo intorno al 1615 lavorava fuori Praga ma non sappiamo dove; un anno dopo, insieme con Pietro Piscina ed altri, fu membro della Municipalità della Malá Strana.
Nel 1595 Giovanni Battista aveva raccomandato al conte Antonio de Arco il costruttore Domenico de Bossi che avrebbe dovuto eseguire la lapide nella chiesa di S. Tommaso, dato che lui stesso, "essendo uno scalpellino, non sapeva fare uno epitaffio" (sic). Tuttavia egli è autore di parecchie opere interessanti. Diresse - indicato nei conti come "M. Baptista Steinmetz" - la ricostruzione della chiesa conventuale di Strabov a Praga negli anni 1600-1605 (trasformata in epoca barocca). Il 22 nov. 1602 fu mandato dalla Camera del Regno di Boemia - insieme con Orazio Fontana da Brusata, Domenico de Bossi e altri - a Brandýs sull'Elba presso Praga per collaudare e stimare i lavori del costruttore reale di Brandýs Ettore de Vaccani. Si deve a Giovanni Battista la chiesetta di Strahov dedicata a S. Rocco dall'imperatore Rodolfo II e iniziata nel 1603: infatti, in una lista dei lavori lasciati incompiuti, da lui compilata nel 1617, Giovanni Battista si qualifica "Paumeister". È una interessante costruzione poligonale con dettagli tardo-rinascimentali e finestre di tipo gotico. Nello stesso periodo egli scolpiva, in stile manieristico, i portali occidentale e meridionale della chiesa di S. Tommaso nella Malá Strana. Quest'ultimo fu commissionato nel 1614, il principale nel 1617 (già negli anni 1604-09 aveva eseguito lavori di scultura nel convento degli agostiniani accanto a questa chiesa). Giovanni Battista fu probabilmente l'autore anche di altri portali tuttora conservati a Praga. Benché manchino, al riguardo, prove documentarie, è probabile che negli anni 1617-19 egli abbia partecipato alla costruzione del municipio della Malá Strana (tracce della sua attività si possono trovare, forse, in qualche particolare - sempre in stile manieristico - dei lavori in pietra all'esterno).
Nel 1619 Giovanni Battista fu nominato soprintendente delle costruzioni amministrate dalla municipalità della Malá Strana e un anno più tardi amministratore della fabbrica del castello di Praga; il 14 genn. 1622 presentò insieme con il carpentiere Giulio de Corni un progetto per la scalinata che doveva portare dal ponte Carlo all'isola Kampa sempre a Praga. Morì a Praga nel 1622.
Nel suo testamento, discusso nel Consiglio comunale nel novembre di quell'anno, sono nominati, oltre alla moglie Margherita, i nipoti italiani Zaccaria e Luigi (Livio) Bussi di Campione.
Oliviero, fratello di Giovanni Battista, padre di Zaccaria e forse anche di Livio, è documentato a Praga nel 1613 nel quartiere di Malá Strana come scalpellino. Suo cognato, Giovanni Antonio Brocco da Campione, lo menziona nel suo testamento (scritto a Praga nel 1613) quale suo debitore. Oliviero morì prima del 3 sett. 1630; un documento di quel giorno parla di "d. Zaccaria de Bussatis" e degli "heredes n.q. Oliverii de Bussatis, olim dicti Zaccarie patris".
Livio (Luigi), nipote di Giovanni Battista e forse figlio di Oliviero, risulta a Praga nel primo trentennio del Seicento. Il 26 marzo 1621 gli fu conferito il diritto di cittadinanza nella Malá Strana; i suoi fideiussori furono Domenico de Bossi e Pietro Piscina, costruttori. Livio lavorava presso lo zio Giovanni Battista che stabilì nel suo testamento del 1622 che egli dovesse portare a termine, eventualmente insieme con Zaccaria, il portale principale della chiesa di S. Tommaso nella Malá Strana di Praga e altri lavori da lui lasciati incompiuti. Il portale fu terminato da uno di loro, nel 1624. Livio morì (o ritornò a Campione) prima del 1630.
Zaccaria (Giovanni Zaccaria), figlio di Oliviero, giunse a Praga da Campione intorno al 1622, dopo la morte di suo zio Giovanni Battista. Da questo ereditò, assieme a Livio, la casa nella Malá Strana che divenne sua esclusiva proprietà nel 1630. Lui o Livio terminarono il portale della chiesa di S. Tommaso e altri lavori lasciati incompiuti da Giovanni Battista.
Ottenne il diritto di cittadinanza il 10 genn. 1623 e più tardi fu consigliere. Nel quarto decennio del Seicento lavorò nel maneggio del palazzo Wallenstein di Praga. Dal 1626 al 1645 lavorò come scalpellino di corte al castello di Praga. Nel 1633 eseguì due lapidi e altri lavori in pietra per la chiesa del convento premostratense di Strahov a Praga e quattro anni dopo lavorò al nuovo collegio di S. Norberto per lo stesso ordine. Morì a Praga, probabilmente nel 1645.
Fonti e Bibl.: Per Giovanni Battista: Arch. statale centrale di Praga, Premonstrati Strahov, n. 19 (reg. dei conti della costruzione della chiesa, 1600-1605); Ibid., Agostiniani di s. Tommaso, IIa 32c (reg. dei conti della costruzione del convento dal 1602); Ibid., SM B 94/16 III (estratto della lettera a Orazio Fontana, Domenico de Bossi, Baptista Bussi ed altri, del 22 nov. 1602); Praga, Arch. della capitale, Reg. com., n. 567, ff. 12r, 59r, 111v; n. 1126, f. H 20v; n. 1160, ff. 114-117, 132-137; n. 1483, ff. 63, 217; n. 1159, ff. 144 s.; n. 2176, ff. A 2r, D 12v; n. 2215, ff. C 1r, E 4v; n. 2216, f. A 6v; Arch. del castello di Praga, DK VI/773; K. Köpl, Urkunden und Regesten aus dem k.k. Statthalterei-Archiv in Prag, in Jahrbuch der kunthistorischen Samml. des a. Kaiserhauses in Wien, XXX (1911-1912), n. 2, p. VIII, n. 20160; Z. Winter, Remeslnictvo a živnosti XVI. vĕku v Čechách (L'artigianato e i mestieri del Cinquecento in Boemia), Praha 1909, pp. 77-79, 137; P. 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Vedi inoltre: U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon V, pp. 293 (Bussi, Johann Baptista), 475 (Campione, Zacharias); P. Toman, Novýslovník československých výtvarných umĕlcê(Nuovo diz. degli artisti cecoslovacchi), I, Praha 1947, p. 81 (Bussi Giov. Battista).