CABILIA (A. T., 112)
Dicesi Cabilia (fr. Kabylie) la regione montana costiera dell'Algeria che si estende dalla città di Algeri ad oriente, sino al confine tunisino. Vi si distinguono due sezioni, quella occidentale o Grande Cabilia, per il tratto compreso tra Algeri e Bugia, e quella orientale o Piccola Cabilia, per il tratto esteso a oriente della precedente. La Grande Cabilia è una regione caratteristica, di aspetto montano, attraversata dalla catena dei monti Djurdjura, le cui cime si elevano in media a un'altitudine superiore ai 2000 m., coperte per oltre sei mesi dell'anno da nevi, con rari e malagevoli passi, e che costituisce per quasi tutto il suo sviluppo una vera barriera. La Piccola Cabilia, più prossima alla costa, è anch'essa attraversata da una catena montana di circa 2000 m., la Chaîne des Babors ricoperta da folte foreste di querce-sughero ed egualmente interessante dal punto di vista pittoresco. La Cabilia prende il nome dai suoi abitatori Cabili, i quali furono tra le popolazioni dell'Algeria che meno docilmente si piegarono alla soggezione francese contro la quale aspramente lottarono tra gli anni 1852 e 1857 ed energicamente si ribellarono nel 1871. Per poterli dominare fu eretto nel 1857 al centro della Gran Cabilia, a 920 m. s. m., un forte che si chiamò prima Napoléon e che poi si disse Fort National, intorno al quale si sviluppò un villaggio che oggi conta 300 Europei ed è capoluogo di un comune di 11.313 ab. "di pieno esercizio" e di un comune misto di 63.525 ab. La Cabilia conta pochi centri di colonizzazione e alcune belle aziende forestali. Vi si trovano miniere di piombo, di ferro e di rame. Notevole estensione vi hanno le coltivazioni arboree e quelle orticole favorite dalle abbondanti precipitazioni (1120 mm).
Bibl.: v. cabili.