CALCIDE di Eubea (Χαλχίς, Chalcis; A. T., 82-83)
La città più notevole dell'Eubea, situata di fronte alla Beozia, sullo stretto canale chiamato Euripos, celebre per le sue alterne, rapidissime correnti. La posizione vantaggiosissima ne fece la capitale dell'isola e il suo principale centro commerciale, importante nell'antichità anche come centro colonizzatore. Sul sito dell'antica città sorse il castro veneziano e turco. Attualmente Calcide è la capitale del nomos dell'Eubea e conta (1928) 17.297 abitanti. È sede di arcivescovado. Il canale Euripo, largo complessivamente circa 80 metri, separato da un isolotto in due bracci (di cui quello occidentale oggi colmato) è transitabile su di un ponte girevole di ferro, lungo 40 metri, costruito alla fine del secolo scorso.
La città antica. - Calcide fu popolata in origine da genti di stirpe ionica, ed era già in fiore, con i suoi commerci, sin dal principio dell'ultimo millennio a. C. Non è da escludere che Calcide abbia avuto una fase di civiltà più antica (micenea). Calcide inizia la sua espansione a N. con la colonizzazione di Skiathos, Peparethos, Ikos (Sporadi settentrionali), e di là sino dal sec. VIII spingendosi nella Penisola Calcidica e fondandovi una collana di città. Contemporaneamente navi calcidesi solcano i mari occidentali, insieme con i Corinzî, iniziando la colonizzazione greca d'occidente. Prima colonia sulle coste d'Italia è quella calcidese di Cuma, fondata nel sec. VIII. I Calcidesi inoltre fondano Nasso in Sicilia (735 a. C.), partecipano alla fondazione di Catana e Leontinoi, e occupano quindi lo stretto, con la fondazione di Zancle (Messina) e di Reggio. L'intimità di rapporti con Corinto si manifesta anche nella monetazione, avendo le due città adottato la stessa misura monetaria fin dal principio del sec. VII. Le monete di Calcide sono tra le più antiche monete greche: in elettro (lega d'argento e oro), con rovescio incuso, o impresso. Essendo tutti gli scambî commerciali fra la Grecia e l'Occidente in mano di Calcide e di Corinto, si comprende come l'influsso di coteste città si manifesti anche nel campo culturale, in primo luogo con l'adozione dell'alfabeto calcidese in Campania e presso le varie popolazioni italiche (v. alfabeto).
Anche nel campo delle industrie d'importazione, e specialmente nella produzione vascolare, Calcide tiene a lungo il campo trionfalmente, insieme con Corinto. Si suole considerare Calcide anche come un importante centro antico di industrie metallurgiche, giustificando l'origine del suo nome con la parola χαλκός (rame), di cui si sarebbero sfruttate le miniere nel suo territorio. Ma di coteste miniere non si è finora trovata traccia. Mirando i Calcidesi a consolidare la loro posizione di predominio nell'isola d'Eubea, dovettero intraprendere una fiera lotta con Eretria, già considerata come capitale della metà inferiore dell'isola. La guerra fu occasionata da dissidî per il possesso dell'intermedio territorio Lelantico (Ager Lelanthius), e trasse le varie città greche a fianco dell'uno o dell'altro contendente (guerra lelantica); terminò circa il 650 con la sconfitta e la sottomissione di Eretria. Il governo aristocratico di Calcide partecipò alla spedizione di Sparta contro Atene, nel 506 a. C. Essendo gli Ateniesi riusciti vincitori, Atene stabilisce d'allora il suo predominio nella città di Calcide e nell'isola. Fedeli ad Atene, i Calcidesi prendono parte, nel 479 a. C., alla battaglia di Platea. Essi però si ribellano ad Atene nel 446 e successivamente nel 411, in seguito alla sfortunata spedizione di Sicilia. Nello stesso anno Calcide viene riunita alla terraferma mediante un solido ponte di legno. Nel 377 Calcide entra nella seconda alleanza marittima ateniese, e successivamente prende parte alla lotta contro il predominio macedonico. Dopo Cheronea (338 a. C.) diventa però base della flotta macedone, fino all'intervento romano. Con la liberazione ottenuta da T. Quinzio Flaminino (197 a. C.) ritorna in attività la zecca di Calcide rimasta inoperosa durante il periodo deila dominazione ateniese. Dell'importanza politica e demografica di Calcide rimane testimonianza in numerosi monumenti epigrafici, per quanto pochi siano anteriori al secolo III a. C., e parecchi riferibili a età romana.
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