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proposizionale, calcolo

Dizionario di filosofia (2009)
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proposizionale, calcolo


Locuz. che designa il calcolo logico in cui l’analisi delle inferenze viene condotta a livello delle proposizioni (e dei loro nessi logici) senza indagare la struttura interna delle proposizioni stesse (➔ logica matematica). Un sistema formale può essere inteso come una coppia ordinata formata da un linguaggio formale L e da un apparato deduttivo D. Il linguaggio è costituito dall’alfabeto (lettere proposizionali: P1,…,Pn che stanno per proposizioni semplici del linguaggio; simboli per i connettivi logici proposizionali: ¬, →, ↔, ⋀, ⋁; simboli ausiliari: parentesi tonde, virgole, ecc.) e dall’insieme delle formule ben formate (costituito dalle lettere proposizionali e da proposizioni composte, ➔ proposizione). L’apparato deduttivo è costituito da assiomi e da schemi di assiomi e da regole logiche: per es., un particolare sistema formale per la logica p., avente solo i connettivi logici ¬ e →, è costituito dagli schemi degli assiomi (A1. (α→(β→α)); A2. (α→(β→γ))→((α→β)→(α→γ)); A3. (¬β→¬α)→((¬β→α)→β); e dalla regola logica del modus ponens (da α e da α→β segue β). La concezione classica del calcolo p. si fonda sul carattere verofunzionale dei connettivi e sull’adozione dei principi di determinatezza (ogni enunciato si trova comunque in qualche stato di verità), bivalenza (gli stati di verità possibili sono due: quello vero e quello falso) ed estensionalità (lo stato di verità degli enunciati ottenuti per connessione dipende estensionalmente da quello degli enunciati connessi). È possibile avere diversi sistemi di logica p. a seconda dei principi che vengono assunti o degli operatori che in essi si considerano (si pensi al caso delle logiche non classiche e delle logiche intensionali). Dato un sistema formale è possibile studiarne le proprietà metateoriche: il sistema formale per la logica p. classica gode, per es., della proprietà della consistenza, della correttezza, della completezza, e della decidibilità.

Vedi anche
lògica matemàtica lògica matemàtica Branca della logica, che utilizza un linguaggio simbolico e adotta un sistema di calcolo di tipo algebrico per esaminare le espressioni di un discorso deduttivo. Queste ultime possono essere considerate formalmente come oggetti grafici combinabili tra loro (sintassi) o in relazione ... Jan Łukasiewicz Łukasiewicz ‹u̯ukaš'èv'ič›, Jan. - Studioso di logica (Leopoli 1878 - Dublino 1956). Tra i maggiori esponenti della cosiddetta Scuola logica polacca, svolse importanti ricerche sulla logica aristotelica e stoica. Considerando insoddisfacente la tradizionale divisione delle proposizioni in vere e false ... Stanisław Leśniewski Leśniewski ‹leš'n'èfsk'i›, Stanisław. - Logico e filosofo polacco (Serpuchov, Mosca, 1886 - Varsavia 1939), dal 1919 prof. di filosofia della matematica all'univ. di Varsavia. Allievo di K. Twardowski, fu (con A. Tarski e J. Łukasiewicz) tra i maggiori esponenti della Scuola logica polacca. Cercò di ... Emil Leon Post Post ‹póust›, Emil Leon. - Logico e matematico statunitense (Augustów, Polonia, 1897 - New York 1954); prof. (1944) all'univ. di New York. Nel 1921 diede la prima dimostrazione della completezza sintattica del calcolo proposizionale e dell'indecidibilità del calcolo dei predicati; poco dopo introdusse, ...
Tag
  • LINGUAGGIO FORMALE
  • SISTEMA FORMALE
  • MODUS PONENS
Vocabolario
propoṡizionale
proposizionale propoṡizionale agg. [der. di proposizione]. – In logica matematica, che si riferisce a proposizioni: calcolo p., il calcolo delle proposizioni (v. proposizione, n. 2); variabile p., variabile che rappresenta una proposizione....
càlcolo¹
calcolo1 càlcolo1 s. m. [dal lat. calcŭlus, propr. «pietruzza» (cfr. càlcolo2), attrav. il sign. di «gettone per fare i conti»]. – 1. a. Successione più o meno lunga di operazioni atte a fornire la soluzione di un dato problema aritmetico,...
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