CAMARGUE (A. T.,. 35-36)
Regione della Francia, vasta circa 750 kmq., compresa nel delta del Rodano, limitata dai due rami del fiume, il Grande Rodano all'est e il Piccolo Rodano all'ovest. Ci si può rendere conto attualmente del modo come si sia formato questo delta, osservando che all'estremità di ogni diramazione fluviale si vanno formando dei banchi di sabbia che le correnti litorali allungano a poco a poco verso l'ovest. Essi finiscono con l'emergere sotto forma d'isole piatte e paludose (theys); queste, col collegarsi fra di loro, formano dei cordoni litoranei che dalla parte della terraferma tendono a isolare una laguna, la quale comunica col mare per mezzo di un piccolo canale, detto grau.
Tutte queste forme originali si ritrovano, più o meno deformate, nell'interno della Camargue (notevole l'Étang de Vaccarès di 290 kmq.). Imbevuti di acqua salata, questi terreni portano una vegetazione cosparsa di salicornie e di cespugli chiamati enganes. Al disopra di 2 m. d'altezza le terre non contengono più sale; nelle parti alte che si trovano lungo i bracci pensili del fiume vi sono delle masserie (mas), che coltivano vigne e legumi. Ma la risorsa principale della regione è l'allevamento del bestiame. Per estendere le coltivazioni si è voluto combattere il sale col drenaggio e l'irrigazione, ma a questo si sono opposte le compagnie che sfruttano le paludi salate. Lo sfruttamento delle saline ha attratto l'industria chimica attormo a Port Saint-Louis-du-Rhone e al Salin de Giraud (fabbricazione di soda, di fosfato di magnesia, ecc.).
Bibl.: Masson, Encycl. des Bouches-du-Rhône, XII, iii (1914).