CAMERUN (VIII, p. 635; App. II, 1, p. 490; III, 1, p. 295)
Gli abitanti, poco più di 4 milioni nel 1961, nel 1973 sono stati valutati dall'ONU in 6.167.000; ma l'incremento degli ultimi anni risulta tra i più contenuti dell'Africa. La densità della popolazione è bassa, 13 ab. per km2, e solo in pochi distretti delle province Ovest e Litorale si superano i 100 e i 200 ab. per km2, valori eccezionali per l'Africa; altre densità discrete s'incontrano nel distretto di Yaoundé, nella valle del Benué e nell'estremo Nord, cioè nelle regioni più favorevoli, per clima e suolo, all'insediamento e all'agricoltura. La distrbuzione delle città indica chiaramente l'origine coloniale del fatto urbano: la città maggiore, la capitale economica, è Douala (1957: poco più di 100.000 ab.; 1970:250.000), mentre la capitale Yaoundé solo dopo l'indipendenza ha accresciuto la propria importanza e triplicato gli abitanti (1960:55.000; 1970:178.000). Le altre città superiori a 50.000 ab., Nkongsamba, Kumba, Bafoussam, si localizzano lungo le vie di penetrazione da Douala verso Nord.
I piani di sviluppo hanno cominciato a dare risultati positivi, grazie anche agli aiuti stranieri, in particolare francesi, ma il reddito pro-capite rimane basso (180 dollari pro-capite nel 1973). Oltre l'80% della popolazione attiva è addetto all'agricoltura; poco più della metà del territorio è coperto da foreste e boschi, mentre coltivazioni e pascoli occupano poco più del 34%.
Tra le colture alimentari si segnalano manioca, sorgo, miglio e legumi, mentre in netto calo appare il riso; tra quelle da esportazione primeggia sempre il cacao, coltivato nella regione costiera e per la cui produzione, in sensibile aumento, il C. è il quinto nel mondo; in aumento sono pure il caffè, coltivato nell'Ovest, nel Sud-Est e attorno a Yaoundé, la palma, coltivata nel Sud (per entrambi il C. è tra i primi dieci nel mondo), le arachidi e le banane, coltivate rispettivamente nel Nord e nel Sud; di minor conto appaiono cotone, sesamo, tabacco, tè, ananas e canna da zucchero. Buone sono le produzioni di caucciù e di legname, anche pregiato. Una risorsa non indifferente è rappresentata dall'allevamento e dalla pesca, avviata di recente a Douala su base industriale da una società americana.
Si estrae la cassiterite, ma la produzione è dimezzata dopo l'indipendenza; l'oro, del quale si estraevano fino agli anni Cinquanta circa 400 kg l'anno, è quasi del tutto scomparso; la bauxite e il ferro, dei quali sembrano accertate grandi riserve (Adamaua, Kribi), danno ancora produzioni scarse, come l'argento e il titanio. La ricerca del petrolio lungo la costa non ha dato risultati molto concreti e solo recentemente è iniziato lo sfruttamento del gas naturale.
L'ancor carente produzione di energia ostacola lo sviluppo delle industrie che restano modeste e concentrate a Douala, Edéa, Yaoundé e Maroua. Si tratta di piccole fabbriche connesse con l'agricoltura (pastifici, zuccherifici, birrifici, conservifici, oleifici, sgranatura di cotone, segherie) e meccaniche (ciclomotori). Le due più importanti (gruppo francese Péchiney) a Edéa producono alluminio, lavorando minerale importato; recente è l'avvio dell'industria tessile, chimica (raffinerie e saponifici) e del cemento.
La rete stradale (56.673 km, 2000 asfaltati) è buona solo nel Sud; quella ferroviaria (925 km) sarà notevolmente potenziata con il completamento della Transcamerunese, che unendo Douala al Ciad sarà un importante asse di sviluppo. Douala è il porto principale (1973:2.058.000 t), seguito da Bonabéri, Bota-Victoria, Tiko, Kribi e Garoua (fiume Benué); aeroporti internazionali si trovano a Douala e Yaoundé.
La bilancia commerciale ha un andamento positivo e nel 1973 ha raggiunto un attivo di oltre 15 milioni di dollari; si commercia soprattutto con la Francia (44%), con gli altri paesi della CEE, con gli Stati Uniti. La popolazione è in maggioranza animista (cattolici: 1,5 mil.; protestanti: 1 mil.); lingue umciali sono il francese e l'inglese; il tasso di scolarità è buono e dal 1962 funziona a Yaoundé un'università, cui nel 1966 sono state associate la Scuola superiore d'Agricoltura e la Normale superiore, per la formazione di insegnanti.
Bibl.: J. Y. Martin, Les Matakam du Cameroun. Essai sur la dynamique d'une société pré-industrielle, Parigi 1970; G. Pontié, Les Guiziga du Cameroun septentrional. L'organisation traditionnelle et sa mise en contestation, ivi 1973; J. Imbert, Le Cameroun, ivi 1973.
Storia. - La Repubblica del Camerun, già territorio affidato dall'ONU all'amministrazione fiduciaria francese, acquistò l'indipendenza il 10 gennaio 1960 (la costituzione fu approvata il 21 febbraio e il presidente, A. Ahidjo, fu eletto il 5 maggio); si mutò poi in Repubblica del C. il 10 ottobre 1961, in seguito all'unione con la parte meridionale del C. sotto amministrazione fiduciaria britannica (in base al referendum, 232.000 voti contro 93.000, tenuto l'11 febbraio sotto il controllo dell'ONU). Il partito di maggioranza, l'Union Camerounnaise (UC) del presidente Ahidjo, che guidava il governo di coalizione, prevalse progressivamente sulle altre formazioni politiche, mentre si andava attenuando l'attività di guerriglia e di terrorismo (con episodi circoscritti ormai alla regione Bamileké) condotta dall'Unione delle Popolazioni del C. (UPC), movimento di opposizione operante nella clandestinità dal 1956, di orientamento marxista e contrario alla politica governativa di stretta collaborazione con la Francia (accordi del 13 novembre 1960 e del 6 novembre 1961).
Le elezioni del marzo 1965 confermarono alla presidenza e alla vicepresidenza federale rispettivamente A. Ahidjo e John Foncha, che ricopriva anche la carica di primo ministro del C. occidentale (ex britannico); nel settembre 1966 si costituì l'Unione nazionale Camerunese (UNC) quale partito unico in cui si fusero l'UC, già prevalente nel Camerun orientale, alcune formazioni minori e i due partiti del Camerun occidentale: il Kamerun National Democratic Party (KNDP) e il Cameroon People's National Convention (CPNC); nello stesso anno - esauritasi ormai ogni attività dell'UCP, il cui ultimo capo, E. Ouandié, sarà catturato e giustiziato nel 1970 - vennero abrogate le misure eccezionali in vigore dal 1960.
Raggiunta la stabilità interna e conseguito un progressivo potenziamento dei servizi federali (con più ampie competenze nei settori della pianificazione economica, delle finanze, dell'educazione, dei trasporti, ecc. e dal 1966 responsabili anche dell'amministrazione locale e delle questioni relative ai capi tradizionali), il governo consolidò le relazioni con la Francia ed estese i rapporti internazionali (nel 1966 visita nel C. del presidente della RFT, Lübke; nel 1967 viaggi di Ahidjo in URSS, con la quale dall'anno prima vigeva un accordo di collaborazione, e in Iugoslavia).
Uno sviluppo favorevole al superamento del federalismo per la costituzione di uno stato unitario fu dato dalle elezioni del 1970, che confermarono quale presidente Ahidjo e portarono alla vice-presidenza Salomon T. Muna, primo ministro del C. occidentale; nello stesso anno la situazione interna fu turbata da un complotto antigovernativo, al quale fu accusato di aver partecipato anche il vescovo cattolico mons. Ndongmo, condannato all'ergastolo. Nel 1971 è stata creata la confederazione sindacale della UNC, con l'abolizione delle tre esistenti. La tendenza all'unità s'è affermata infine con la costituzione del 2 giugno 1972 che ha eliminato ogni istituzione federale; presidente è rimasto Ahidjo, mentre Muna è divenuto presidente dell'Assemblea nazionale.
Ahidjo, sostenuto dall'UNC, che domina sempre più la vita politica del paese, è stato rieletto (5 aprile 1975) per un quarto mandato presidenziale, mentre sono state introdotte modifiche costituzionali con l'istituzione della carica di primo ministro, cui vengono affidate determinate competenze dal presidente; di un'amnistia politica ha beneficiato anche mons. Ndongmo. Negli ultimi anni si è attenuato l'orientamento filo-occidentale della politica estera del C., che ha riconosciuto nel 1971 la Cina popolare e la Corea del Nord e nel 1973 il principe Sihanuk, quale rappresentante della Cambogia (contemporaneamente si è ritirato dall'OCAM ed ha rinegoziato i suoi accordi con la Francia). Nonostante difficoltà economiche e alcuni problemi aperti (futura successione di Ahidjo), il regime ha consolidato l'unità nazionale.
Bibl.: E. Mueng, Histoire du Cameroun, Parigi 1963; B. Lemberzat, Le Cameroun, ivi 1965; P. Billard, Le Cameroun Fédéral, voll. 2, ivi 1968-1969; R. Johnson, The Cameroon Federation, Princeton 1970; N. N. Rubin, Cameroon, Londra 1971; V. T. Le Vine, The Cameroon Federal Republic, Ithaca 1971; M. Prouzet, Le Cameroun, Parigi 1974; Kamerun: Strukturen und Probleme der sozioökonomischen Entwicklung, a cura di H. F. Illy, Mainz 1974.