PORZIO, Camillo
Nacque dal filosofo Simone Porta (v.) e da Porzia D'Anna a Napoli, in un anno imprecisato, ma posteriore al 1525, forse nel 1526 o '27. Studiò a Bologna e a Pisa, dove si laureò in utroque il 19 settembre 1552. Cosimo I de' Medici lo ebbe caro. Tornato in patria, attese alla professione legale, acquistando fama di buon avvocato, e ad amministrare il patrimonio familiare, che non era scarso. Acquistò inoltre nel 1558 il feudo di Centola e nel 1561 divenne consigliere del viceré. Malgrado le occupazioni materiali, nelle quali era implicato, attese a lavori letterarî e coltivò la storia scrivendo la Congiura dei Baroni, che il Giovio aveva disegnato di narrare senza effettuare il suo proposito, la Storia d'Italia in continuazione di quella dello stesso Giovio, della quale possediamo soltanto i primi due libri, il Sommario delle più notabili cose, che si contengono nel regno di Napoli, che è una specie di relazione al viceré spagnolo, marchese di Mondejar (1575-1579) e un Elogio di Pio V, che non è giunto fino a noi. Meditò inoltre di comporre, ma non attuò il suo disegno, una monografia sulla Lega di Lepanto del 1571. Morì nel 1580.
La Storia d'Italia, povera di particolari, non ebbe l'ultima mano dell'autore e lascia molto a desiderare per esattezza e calore. Migliore senza dubbio la Congiura, che il P. modellò specialmente su Sallustio; ma anche il racconto di essa riesce, al confronto coi documenti già noti al tempo in cui fu scritta e coi cronisti sincroni, dove monco, dove inesatto. Più importante il Sommario, breve scrittura senza pretese letterarie.
Bibl.: A. Gervasio, Intorno alla vita e agli scritti di C. P., Napoli 1832, ristampato nelle Opere di C. P., Torino 1852; C. Monzani, in Opere di C. P., Firenze 1846; G. Milanesi, in Giorn. stor. degli Archivi toscani, IV, pp. 76-78; G. B. Beltrani, Degli studi su C. P. e sulle sue opere, in Rivista europea, VII (1878); C. Minieri Riccio, in Arch. stor. per le prov. napol., III (1878), pagina 606 segg.; F. Fiorentino, Della vita e delle opere di Simone P., in Nuova Antologia, 1879, che contiene notizie anche sullo storico; G. Campori, Lettere di scrittori italiani del sec. XVI, Bologna 1877; F. Torraca, prefaz. alla Congiura dei baroni, Firenze 1885, e più ampiamente, in Discussioni e ricerche letterarie, Livorno 1888, e in Scritti critici, Napoli 1907, p. 440 segg.; G. Zannoni, Studi storici sconosciuti di C. P., in Rendiconti dei Lincei, classe di scienze morali, s. 5ª, I (1892), fasc. 4°; G. Sforza, Lo storico C. P. e Alberico I Cybo Malaspina princ. di Massa, in Arch. stor. ital., s. 5ª, XII (1893), p. 149 segg.; A. Vecoli, in La Congiura de' baroni, Livorno 1907.