Famiglia originaria di Sorrento; stabilitasi a Napoli al tempo del re Manfredi, dopo un breve esilio al tempo di Carlo I d'Angiò, che condannò a morte i fratelli Marino, Giacomo e Corrado fautori degli Svevi, tornò ad esercitare notevole influenza nella vita cittadina, anche attraverso l'alleanza con altre famiglie che associarono il proprio cognome a quello dei Capece. Si ricordano Antonio, giurista e consigliere di Carlo V, l'umanista Scipione e, nel sec. 18º, il teatino Gaetano Maria (1720-1794), prof. di etica e diritto naturale all'univ. di Napoli (1754-69), quindi arcivescovo di Trani.