Scrittore svedese (Stoccolma 1793 - Brema 1866). Studiò a Uppsala (1808-15) e ottenne varî impieghi in Finlandia e nell'amministrazione civile della capitale svedese; nel 1824 si stabilì nel Värmland, dove sposò una contadina e visse da contadino; fu poi rettore d'una scuola elementare a Stoccolma (1829) e si dedicò al giornalismo d'opposizione radicale. Nel giugno del 1851 fuggì in America accusato di falso e di tentato veneficio. Condannato in contumacia, rientrò quindici anni dopo in Europa e visse i suoi ultimi mesi sotto il falso nome di C. Westermann. La vastissima e assai disuguale produzione letteraria di A. (novelle e drammi, romanzi e confessioni, satire, libere fantasie e versi), da lui stesso in gran parte raccolta entro una cornice narrativa e sotto il titolo di Törnrosens bok ("Il libro della rosa selvatica", 1832-51), è tutta ispirata al suo quietismo estetico religioso d'impronta zinzendorfiana, alla mistica erotica e al suo anarchismo rousseauiano. A preferenza della prosa, di cui oggi sempre più si avverte il vuoto sotto gli orpelli romantici, le tarde e brevi poesie (Songes, "Sogni", 1849-50) sono efficace testimonianza d'un indisciplinato ma intenso talento lirico-musicale.