CAVRIANI, Carlo
Nato il 6 dicembre del 1760 ad Occhiobello, piccolo centro sulla riva sinistra del Po (attualm. in provincia di Rovigo), da Francesco, ricco possidente della zona, e da Orsola Melloni (non già da Lucrezia Caravita, come sostiene il Turri), aderì in gioventù alle idee democratiche e rivoluzionarie portate nella vicina Ferrara dalle truppe francesi. Costituitasi la Repubblica cispadana, il C. fu uno dei rappresentanti ferraresi al congresso di Reggio Emilia (27 dic. 1796-9 genn. 1797) - ove fu chiamato a far parte del Comitato di finanza - e quindi membro della, municipalità di Ferrara nel primo periodo della Cisalpina. Alla Consulta di Lione (dicembre 1801-gennaio 1802), fu tra i notabili del Basso Po, il dipartimento di cui Ferrara era capoluogo, riuscendo designato fra quelli del collegio elettorale dei possidenti. Durante la Repubblica italiana e successivamente il Regno italico, fu cancelliere del censo in Ferrara, adoperandosi per agevolare la difficile opera della coscrizione obbligatoria (Casini). Nel 1809 fu fatto segno alla persecuzione degli "insorgenti" che nel Ferrarese e in Polesine avevano scatenato una massiccia reazione antipapoleonica. Ripristinata in Polesine la dominazione austriaca, il C. aderì alla carboneria, che in quelle zone aveva una notevole diffusione, specie fra i ceti intellettuali e borghesi.
Ex ufficiali degli eserciti napoleonici come il Bacchiega, impiegati provenienti dai quadri dell'amministrazione napoleonica come il Lenta, il Cecchetti e altri, aristocratici come Cecilia Monti, vedova del generale napoleonico D'Arnaud, intellettuali come Costantino Munari, l'Oroboni, il Carravieri e altri avevano potentemente contribuito allo sviluppo dell'organizzazione settaria, penetrata nella provincia di Rovigo (Fratta, Crespino, Polesella, ecc.) dalle vicine Romagne e dalle Marche per opera soprattutto di Felice Foresti, il noto democratico allora pretore a Crespino.
A Occhiobello la carboneria fu introdotta dallo stesso C., il quale nella sua dimora riceveva anche l'Armari, il marchese Canonici e altri influenti cospiratori ferraresi, destando i sospetti della polizia austriaca. Tratto in arresto il 12 apr. 1819 insieme con Vincenzo Saladini, suo genero, pure di Occhiobello, venne coinvolto nel cosiddetto "processo del Polesine", il quale stroncò la rete cospirativa lombardo-veneta. Dopo una lunga e dolorosa segregazione nel carcere di Venezia, trascorsa insieme con i condannati allo Spielberg, con sentenza 22 dic. 1821 gli veniva irrogata la pena assai mite di un mese, essendogli stato riconosciuto il reato di grave trasgressione politica anziché di alto tradimento.
Scontata la pena, il C. rientrò ad Occhiobello, ove fu nuovamente sospettato e perseguitato, senza tuttavia che ne seguisse un nuovo processo. Ormai fiaccato nel fisico e nel morale, egli trascorse gli ultimi anni della sua esistenza nel paese natio, ove morì il 12 luglio 1826.
Il 21 ag. 1782 aveva sposato Rosa Maderna (o Maderni) la quale gli diede ben diciassette figli, fra i quali Massimiliano, affiliato egli stesso alla carboneria e come tale ben noto alla polizia austriaca.
Fonti e Bibl.: Occhiobello, Chiesa parrocchiale, Liber baprizatorum ecclesiae Occhibelli, 1735-1766, c. 374; Ibid., Liber matrimoniorum ... ab anno 1715 usque ad 1821, c. 164; ibid., Liber mortuorum ab anno 1820 usque ad annum 1871, c. 46; Archivio di Stato di Milano, Processi politici - processo di Venezia, pezze XXVII, LXVII, LXIX, CCLXVI, DXXXVIII, DL, e registri 27, 28 C 37; Carte segrete e atti ufficiali della polizia austriaca, Capolago 1851, I, p. 421 e passim; Gli atti del Congresso cispadano della città di Reggio, a cura di V. Fiorini Roma1897, p. 62; Giornale del Basso Po (sei mesi di Rep. cisalp. a Ferrara), a cura di G. Righini, Ferrara 1962, p. 65; F. Foresti, Ricordi, in A. Vannucci, Imartiri della libertà ital. dal 1794 al 1848, Milano 1872, II, append.; C. Tivaroni, L'Italia durante il dominio austriaco, Torino 1882, I, pp. 498 s.; T. Casini, Ideputati cispadani al Congresso di Reggio, Bologna 1897, p. 31; C. Bullo, I carbonari in Polesine, Venezia 1897, pp. 33-36; F. Turri, Occhiobello patriottica, Ferrara 1923, pp. 33-40; A. Alberti, Elenchi di compromessi e sospettati politici (1820-22), Roma 1936, pp. 13, 74; A. Cappellini, Polesani illustri e notabili, Genova 1938, p. 73; U. Da Como, I Comizi nazionali di Lione per la costituzione della Repubblica ital., Bologna 1940, III, 2, p. 35; Il contributo del Polesine al Risorgimento ital., a cura di G. L. Ceruti, Cittadella-Padova 1967, p. 13; M. Felisatti, Ferrara nella Repubblica cispadana, Ferrara s. d.