COTUMACCI, Carlo
Nacque a Villa Santa Maria (Chieti) intorno al 1709 da Pietro e Barbara De Ciullo. Rivelata in precocissima età una spiccata inclinazione per la musica, venne accolto nel conservatorio dei poveri di Gesù Cristo di Napoli dove fu allievo di M. Marchetti, N. Grillo, F. Durante, A. Amendola e N. Porpora; si ha poi notizia dal Burney, che lo conobbe nel 1770, che nel 1719 era divenuto allievo di Alessandro Scarlatti.
Iniziò la carriera musicale come organista in varie chiese napoletane e si dedicò con impegno alla composizione scrivendo varie opere di carattere sacro, tra cui una Messa di requiem per due voci e organo, datata 20 ott. 1727 e ritenuta dal Dietz la prima composizione del C. di cui si abbia notizia. Membro della congregazione dei musici di Napoli dal 1737, nel 1749 era stato assunto come organista nella S. Casa dell'Annunziata con un salario di trenta ducati al mese; per deliberazione dei governatori dell'istituzione conservò l'incarico anche quando, alcuni anni più tardi, la chiesa andò distrutta da un incendio. Fu molto stimato come insegnante e il 1° dic. 1755, insieme con Joseph Doll, successe a Francesco Durante quale primo maestro nel conservatorio di S. Onofrio a Capuana, carica che mantenne fino alla morte. Fu poi suo successore Giovanni Furno, uno dei suoi allievi più famosi, insieme con G. Paisiello, G. Insanguine, P. Casella, il quale conservò l'incarico fino al 1797 quando avvenne la fusione tra S. Onofrio e il conservatorio di S. Maria di Loreto.
Morì a Napoli il 29 luglio 1785.
Continuatore della tradizione didattica di Francesco Durante, legò il suo nome a numerose opere dedicate, oltre che ai suoi allievi - dei quali sembra abbia fatto parte anche Giuseppe Gazzaniga - a tutti gli insegnanti e aspiranti musicisti; emerge tra tutte Principî e regole di partimenti, un'opera dotta e complessa, cui fecero seguito le altrettanto dotte ed elaborate Disposizioni a 3 e 4 parti ossiano Partimenti, considerate per lungo tempo la sua opera più ardita. Non meno significativo in tal senso il Libro d'intavolatura, un'opera del 1751 in cui sono contenuti trentanove pezzi in forma di studio per cembalo, conservati manoscritti nella biblioteca del conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli.
Sebbene ricordato quasi esclusivamente per la sua produzione didattica, il C. fu autore di varie composizioni di carattere prevalentemente religioso, tra cui emergono i Responsori per la Settimana santa a 4 voci e basso continuo, una Messa di requiem a 5 e 8 voci e una Sequentia per la domenica di Pentecoste; in queste opere, per lo più prive di una vera ispirazione religiosa quanto di caratteri stilistici originali o comunque strutturalmente significativi, il C. non si discosta dai canoni della corrente produzione contemporanea, caratterizzata generalmente da una scrittura scorrevole e sapiente e sempre di buona fattura; più interessante la produzione per strumenti a tastiera anche se essenzialmente rivolta a finalità didattiche.
Tra le sue composizioni, conservate prevalentemente nella biblioteca del conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli, salvo diversa indicazione, si ricordano: Messa dei defunti a cinque ed otto voci in fa minore con accompagnamento di violini, oboe, tromba e basso (segn. X 2184); Messa di requiem a tre voci (20 ott. 1727; 34.1.23); Responsori per la settimana santa per le voci di soprano, contralto, tenore e basso, con accompagnamento di basso continuo (22.3.22); Te Deum a più voci con VV. Oboe e Trombe (manoscritto autografo, 15.7.21); In Dominica Pentecoste Sequentia per voci di soprano, contralto, tenore e baritono, con accompagnamento di violini, oboe e trombe (manoscritto autografo, 15.7.21); Cogitavit Dominus per voce di soprano) con accompagnamento di violini, corno e basso (22.6.9); inoltre presso la biblioteca del conservatorio di Milano (senza indicazione della segnatura, citate da A. Mondolfi Bossarelli): Messa funebre a cinque voci con accompagnamento di violini, oboe, tromba e basso; Messa nel 6º tuono per due soprani, o tenori e basso continuo; Messa della Beata Vergine a canto fermo; Kyrie e Gloria in Pastorale per due soprani e basso continuo; si ricorda inoltre, già conservato nella Hess. Landes- und Hochschulbibliothek di Darmstadt e andato perduto durante l'ultima guerra mondiale, un Nunc dimittis a 4 voci in canone.
Tra le composizioni di genere strumentale e didattico conservate prevalentemente nella biblioteca del conservatorio di Napoli, ricordiamo: Partimenti 42per cembalo (34-23) e Partimenti di Cotumaccio (sic!, 34.2.1.); Principî e regole di partimenti con tutte le lezioni (manoscritto autografo, 15.7.21); Regole e principî di sonare e Lezioni di partimenti (1751, ivi incluse Disposizioni a tre e quattro parti ossiano Partimenti e fughe, S.7.12, copia di G. Sigismondo del 1823); Libro d'intavolatura, trentanove piccoli pezzi in forma di studio per cembalo (conservati in un manoscritto non autografo del 1751; 34.2.1); Sonata in re maggiore per cembalo, conservata in un fascicolo manoscritto dal titolo Sonate varie del Sig. D. Carlo Cotumacci (34.4.39); Regole e principî di ben sonare il cembalo (U.7.3. e S.7.12.13.4.); Toccate per cembalo (22.1.25); inoltre nella biblioteca del conservatorio di Milano: Introduzione e sonata, offertorio per organo; 3 Trattenimenti fugati per organo, in Trattenimenti fugati per organo. Sue composizioni di carattere didattico furono pubblicate in Principes de Composition di A. Choron, Paris 1808; poi ristampate con il titolo di Lezioni di basso numerato di Cotumacci, in Méthode d'harmonie et de composition par Albrechtsberger, sempre di A. Choron, ibid. 1830.
Compositore fu anche il figlio Matteo nato a Napoli nel 1739, del quale non si hanno notizie biografiche o indicazioni sulla produzione musicale; si sa soltanto che fu attivo a Napoli, ove morì nel 1804. Buon musicista fu il fratello del C. Michele, nato a Villa Santa Maria intorno al 1682. Assai scarse sono le notizie biografiche; si sa soltanto che, trasferitosi a Napoli ancora fanciullo, fu allievo per la composizione di Francesco Provenzale e G. Ursino tra il 1693 e il 1703 nel conservatorio della Pietà dei turchini. Delle sue composizioni si ricorda soltanto una Cantata a 4 voci con violini dal titolo Progressi vittoriosi della Fede Cattolica ottenuti dalla predicatione di s. Francesco di Sales, datata 22 nov. 1704 e conservata in partitura autografa nell'Oratorio dei filippini di Napoli (senza segnatura). Morì a Napoli in data imprecisata.
Fonti e Bibl.: Napoli, Arch. di S. Onofrio a Capuana, Lib. Maggiore 1777-1783, n. 15, 52v; Ch. Burney, The Present State of Music in France and Italy, London 1771, pp. 346 s.; G. Bertini, Diz. degli scrittori di musica, II, Palermo 1815, p. 373; C. Rosa di Villarosa, Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli, Napoli 1840, p. 65; F. Florimo, Cenno stor. sulla scuola musicale di Napoli, I, Napoli 1869, pp. 235 s.; Id., La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatori, II, Napoli 1882, pp. 190, 221, 264, 284, 292 e passim;Assoc. dei musicologi italiani, Catal. delle opere musicali, Città di Napoli. Archivio dell'Oratorio dei filippini, Parma 1918, p. 37 (per Michele); S. Di Giacomo, I quattro antichi conservatori di musica a Napoli, I, Palermo 1924, pp. 136, 159 s. ; II, p. 265; Assoc. dei musicologi italiani, Catal. delle opere musicali, Città di Napoli. Bibl. del R. Conservatorio di S. Pietro a Maiella, Parma 1934, pp. 36 s. 55, 84, 577; A. Della Corte-G. Pannain, Storia della musica, II, Torino 1964, p. 193; A. Mondolfi Bossarelli, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, XV, Suppl., Kassel 1973, coll. 1619 s.; H.-B. Dietz, in The New Grove's Dict. of Music and Musicians, London 1990, IV, p. 831; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, p. 373; R. Eitner, Quellen Lex. der Musiker, III, pp. 81 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 382; La Musica, Diz., I, p. 451; Enc. della Musica Rizzoli Ricordi, II, p. 205.