Curci, Carlo Maria
Gesuita (Napoli 1810 - Careggi, Firenze, 1891). Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1826, ordinato sacerdote nel 1836, fu professore di ebraico e di Sacra Scrittura e nel 1850, a Napoli, fu tra i fondatori della «Civiltà cattolica». Sacerdote piuttosto eterodosso e abile polemista, prima fu amico di Gioberti, poi ne contestò duramente le idee antigesuitiche. Inizialmente strenuo difensore del potere temporale del papa, riconobbe progressivamente la necessità per la Chiesa di adattarsi alle nuove condizioni createsi con l’Unità d’Italia e sostenne con forza tesi conciliatoriste fino ad approdare a un cattolicesimo liberale, favorevole alla partecipazione dei cattolici alla vita politica del paese. Espulso dall’ordine nel 1877, scrisse in difesa delle sue idee liberali Il moderno dissidio tra la Chiesa e l’Italia (1877); Il Vaticano regio, tarlo roditore della Chiesa cattolica. Studi dedicati al giovane clero ed al laicato credente (1883), tutti messi all’Indice. In seguito ritrattò le sue posizioni e venne riammesso nell’ordine (1891).