Tenca, Carlo
Critico letterario, giornalista e politico (Milano 1816 - ivi 1883). Dopo essersi brevemente dedicato all’insegnamento, iniziò a collaborare a importanti riviste: «Italia musicale», «Corriere delle dame», «Rivista europea», della quale nel 1845 assunse la direzione. Dopo le Cinque giornate di Milano diresse il «Ventidue marzo», organo del governo provvisorio, che lasciò perché, coerentemente con le sue idee mazziniane, era contrario alla fusione della Lombardia col Regno sardo. Dopo una breve collaborazione all’«Italia del popolo», al ritorno degli austriaci a Milano si recò a Firenze dove diresse la «Costituente italiana». In seguito, tornato a Milano, fondò «Il Crepuscolo» (1850-1859), un periodico d’ispirazione risorgimentale che riuscì a sfuggire alla censura austriaca. Allontanatosi dal partito mazziniano, dal 1860 al 1880 Tenca fu deputato della Destra. Ebbe una lunga relazione sentimentale con la contessa Clara Maffei. Pubblicò versi in italiano e in dialetto milanese e un romanzo storico, La Ca’ dei cani (1840). Importanti le sue pagine di critica letteraria: scrisse sul Romanticismo, di cui denunciava le degenerazioni, difese i dialetti, rifletté sul ruolo dello scrittore nella società e abbozzò una breve storia della letteratura russa dalle origini a Puškin.