Cassa per il Mezzogiorno
Cassa per la realizzazione di opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia meridionale.
Ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, fu ideato dal governo di A. De Gasperi e istituito con l. 646/1950 allo scopo di predisporre programmi per il finanziamento e l’esecuzione di opere straordinarie dirette «al progresso economico e sociale dell’Italia meridionale», entro un periodo di 12 anni. Dopo diverse proroghe, la C. per il M. fu soppressa e posta in liquidazione ai sensi del d.p.r. 6 agosto 1984, sebbene, a norma della l. 775/1984, potessero ancora essere portate a compimento tutte le opere in corso e realizzate tutte quelle i cui progetti esecutivi fossero stati approvati entro la data del 31 luglio. Due anni dopo, la l. 64/1986 trasferì funzioni e obiettivi della C. per il M. alla costituenda Agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno, a sua volta soppressa nel 1992.
Compiti della C. erano la progettazione e l’esecuzione, in armonia con i programmi predisposti dalle amministrazioni pubbliche e dalle Regioni, degli interventi di natura interregionale o di rilevante interesse nazionale per lo sviluppo di attività economiche e sociali inerenti all’industria, alle infrastrutture, alle risorse naturali, all’ambiente, alla ricerca scientifica applicata e agli impianti per la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, nelle province di Latina e di Frosinone, nelle isole d’Elba, del Giglio e Capraia, nei comuni del circondario di Cittaducale e nei comuni ricadenti nel comprensorio di bonifica del fiume Tronto. Nello stesso piano rientravano l’assunzione e l’utilizzazione di prestiti esteri, le attività di erogazione del credito a favore delle industrie, svolte anche attraverso speciali istituti di credito a medio termine, la promozione dello sviluppo industriale e agricolo e dell’organizzazione amministrativa affidata a enti e società collegati, le provvidenze a favore delle cooperative.
L’intervento della C. era destinato prevalentemente alla realizzazione e al riassetto di grandi opere, fra cui le infrastrutture di trasporto sia stradali sia ferroviarie, aeroportuali e marittime, l’installazione di nuovi acquedotti, e il contestuale rafforzamento della rete idrica e fognaria, e una serie di interventi volti a sostenere e sviluppare il settore agricolo e le relative filiere, fra cui la realizzazione di nuove bonifiche e irrigazioni e la costruzione di impianti per il trattamento e la trasformazione dei prodotti agricoli.
La definizione del piano degli interventi e il coordinamento fra la C. per il M. e gli enti interessati erano affidati a un apposito Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, costituito, ai sensi della legge istitutiva, dai «ministri per l’agricoltura e le foreste, per il tesoro, per l’industria e il commercio, per i lavori pubblici, per il lavoro e la previdenza sociale». La presidenza era affidata al presidente del Consiglio dei ministri.