CASSIA (Κασία o Κασσία, Κασσιανή, 'Ικασία)
Monaca poetessa bizantina del sec. IX; fondò a Costantinopoli un monastero) dove si ritirò. Forse è la stessa C., cui sono indirizzate lettere di S. Teodoro Studita. Gli scritti di C. si dividono in due classi: poesie profane, o sentenze (γνῶμας) in trimetri giambici, e poesie liturgiche. Nelle sentenze C. esprime le sue esperienze personali, prendendo spesso lo spunto dall'antica letteratura epigrammatica e gnomica. Le poesie liturgiche, letterariamente superiori alle sentenze, comprendono idiomeli (στιχηρὰ ἰδιόμελα), irmi (εἱρμοί) e un canone per i defunti. Intorno alla figura di C. è fiorita sin dal secolo scorso abbondante letteratura romanzesca e poetica.
Bibl.: Christ-Paranikas, Anthologia graeca carminum christianorum, Lipsia 1871, pp. 103 seg.; K. Krumbacher, Kasia, in Abhandlungen der bayer. Akademie der Wissenschaften, Monaco 1897, pp. 305-369; B. A. Mystakides, in Ορϑοδοξια, I (1926), pp. 247-252, 314-318; S. Petrides, Cassia, in revue de l'Orient Chrétien, VII (1902), pp. 218-244; G. Lampakis, ‛Η μοναχὴ Κασσιανή, Atene 1912; J. Psicharis, Cassia et le pomme d'or, in Annuaire de l'École des hautes études, Parigi 1910-11, pp. 1-54; N. Politis, Λαογραϕικὰ Σύμμεικτα, II, Atene 1921, pp. 26-32.