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Castore e Polluce

di Massimo Di Marco - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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Castore e Polluce

Massimo Di Marco

I due eroici gemelli del mito greco

Castore e Polluce, detti anche Dioscuri, sono figli di Zeus e fratelli di Elena e appaiono inseparabilmente impegnati in imprese comuni. L'affetto che li unisce è così forte che quando Castore muore Polluce, che è immortale, decide di morire anch'egli. I due eroi erano venerati come protettori dei marinai e identificati con i fuochi di sant'Elmo

Una singolare coppia di gemelli

È probabile che nei Dioscuri (in greco "figli di Zeus", il romano Giove) si siano fuse due coppie originariamente distinte, una di divinità celesti e una di eroi spartani: ciò spiegherebbe alcune singolarità presenti nella loro genealogia, nel loro culto e nei racconti che li riguardano.

Erano gemelli, ma si narrava che Leda, la loro madre, li avesse concepiti separatamente, unendosi nella stessa notte prima con Zeus e poi con suo marito, il re spartano Tindaro: dall'unione con il dio sarebbe nato Polluce, dotato di natura immortale; da quella con Tindaro il mortale Castore.

Anche se i due giovani appaiono sempre in coppia, la tradizione accenna a un tentativo di individualizzazione: Castore si dimostra un valente auriga e atleta, Polluce si distingue come pugile. Queste qualità risaltano nei tardi racconti che fanno di Castore il vincitore nella corsa e di Polluce nel pugilato nelle prime Olimpiadi.

In soccorso di Elena e insieme agli Argonauti

Sorelle di Castore e Polluce erano Elena, figlia di Zeus, e Clitennestra, figlia di Tindaro. Particolarmente stretto appare il rapporto con Elena, di cui i Dioscuri figurano per lo più come fratelli maggiori: quando la fanciulla, ancora giovanissima, viene rapita da Teseo, essi accorrono a liberarla con un intervento fulmineo. Talvolta però Elena e i Dioscuri sono associati sin dal momento della nascita: c'era chi raccontava che tutti e tre erano nati dall'uovo partorito da Leda dopo essersi accoppiata con Zeus trasformatosi in cigno.

I due fratelli sono tra gli Argonauti che con Giasone muovono alla conquista del vello d'oro. Durante il viaggio verso la Colchide Polluce ha occasione di mostrare a pieno il suo valore, sconfiggendo e uccidendo in una sfida di pugilato il violento e tracotante Amico, re dei Bebrici, una popolazione localizzata a ovest del Bosforo.

Il ratto delle figlie di Leucippo

L'ultima e forse più celebre impresa dei Dioscuri è il ratto delle due figlie di Leucippo, re di Messenia, già promesse in matrimonio a Ida e Linceo, figli dell'eroe messeno Afareo. Questi ultimi, vistesi sottratte le fanciulle, si mettono all'inseguimento dei Dioscuri e li raggiungono presso la tomba di Afareo. Ne segue un violentissimo scontro: secondo la versione più comune del mito, Ida uccide Castore con la lancia e Polluce uccide Linceo; a questo punto il gigantesco Ida divelle la stele tombale di Afareo e la scaglia contro Polluce, stordendolo; ma interviene Zeus con il suo fulmine e lo folgora. Rimasto privo del fratello, Polluce non si rassegna alla solitudine e chiede a Zeus di rinunciare al privilegio dell'immortalità. Zeus accoglie la sua richiesta e concede ai due fratelli di abitare, a turno, un giorno sull'Olimpo e un giorno nella loro tomba a Terapne, nel territorio dell'amata Sparta.

Gli dei soccorritori

Castore e Polluce erano considerati protettori di quanti, sul campo di battaglia o in mare, si trovassero in situazioni di grave pericolo. Erano gli dei 'soccorritori'. La fama popolare voleva che avessero aiutato i Locresi contro Crotone nella battaglia del fiume Sagra (6°secolo a.C.) e i Romani contro i Latini nella battaglia del Lago Regillo (499 a.C.).

I marinai li identificavano con i cosiddetti fuochi di sant'Elmo ‒ come vennero chiamate dai naviganti le manifestazioni di elettricità atmosferica che talvolta di notte apparivano sugli alberi delle navi ‒ o con stelle la cui apparizione annunciava la calma sul mare, e immaginavano che attraversassero in volo il cielo per accorrere in aiuto delle navi durante le tempeste. Talvolta i due gemelli sono raffigurati dotati di ali; più spesso vengono rappresentati come aurighi o cavalieri.

Al pari della sorella Elena, i Dioscuri godevano di un culto speciale a Sparta. A Roma, ove avevano un tempio nel foro non lontano da quello di Vesta, prevalse il culto di Castore.

Vedi anche
Linceo (gr. Λυγκεύς) Mitico figlio di Afareo e di Arene, di cui divenne proverbiale la vista acutissima. Partecipò alla spedizione degli Argonauti e alla caccia del cinghiale Calidonio. Fu ucciso da Polluce nella zuffa che, insieme con il fratello Ida, ebbe contro i Dioscuri per le Leucippidi. Ida (gr. ῎Ιδας) mitologia Eroe della Messenia, figlio di Afareo e di Arene, fratello di Linceo e di Piso; è rappresentato come fortissimo ma irriflessivo e violento. Con il fratello Linceo, prese parte alla caccia del cinghiale calidonio e alla spedizione degli Argonauti. Nella contesa per conquistarsi ... Elena (gr. ῾Ελένη) Eroina della mitologia greca, probabilmente in origine una divinità lunare. Aveva culto a Terapne in Laconia e a Rodi. Secondo l’Iliade sarebbe stata sorella di Castore e Polluce, figlia di Zeus; l’Odissea nomina come madre di E. Leda, le Ciprie Nemesi, Esiodo un’Oceanina. Secondo versioni ... Argonauti Nome degli eroi che, imbarcati sulla nave Argo, parteciparono al seguito di Giasone al viaggio dalla Grecia alla Colchide, sulle estreme rive del Mar Nero, per la conquista del vello d’oro. Giasone fu spinto alla pericolosa impresa da Pelia – usurpatore del trono di Esone, padre di Giasone, a Iolco ...
Indice
  • 1 Una singolare coppia di gemelli
  • 2 In soccorso di Elena e insieme agli Argonauti
  • 3 Il ratto delle figlie di Leucippo
  • 4 Gli dei soccorritori
Categorie
  • MITOLOGIA in Letteratura
Tag
  • CLITENNESTRA
  • ELETTRICITÀ
  • ARGONAUTI
  • COLCHIDE
  • MESSENIA
Altri risultati per Castore e Polluce
  • Dioscuri
    Enciclopedia on line
    Mitici figli di Zeus (Διὸς κοῦροι), di nome Castore e Polluce, generati insieme con Elena dall’uovo di Leda, congiuntasi con Zeus trasformato in cigno. Compivano le loro gesta sempre uniti: Castore domatore di cavalli, Polluce valente nel pugilato. Ambedue furono considerati divinità benefiche e salvatrici. ...
  • Castore
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Clara Kraus . Figlio di Zeus e di Leda, moglie del re spartano Tindaro, gemello di Polluce, fratello di Elena e Clitemnestra. Nella versione più tarda del mito C. risulta essere figlio mortale di Tindaro, cui il fratello Polluce, figlio di Zeus, avrebbe ceduto parte della propria immortalità. Noti ...
  • DIOSCURI
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Com'è chiaramente indicato dalla composizione della parola (Διὸς κοῦροι), sono costoro gli eroi figli di Zeus. In numero di due, Castore (Κάστωρ) e Polluce (Πολυδεύκης), insieme con Elena, andata sposa a Menelao re di Sparta, furono, secondo una remota leggenda, generati dall'uovo che Leda, moglie di ...
Vocabolario
pollucite
pollucite s. f. [dal nome del mitico eroe Pollùce, perché nell’isola d’Elba, dove è stata per la prima volta rinvenuta, si rinviene sempre associata con un altro minerale, la castorite, così come sono sempre uniti nella mitologia classica...
castorite
castorite s. f. (o càstore s. m.) [dal nome del dio Castore, perché si rinviene sempre associato (nell’isola d’Elba) con un altro minerale, la pollucite, così come sono sempre uniti, nella mitologia greca e latina, Castore e Polluce, i...
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