Vedi CASTRO dell'anno: 1973 - 1994
CASTRO (v. S 1970, p. 189)
Le recenti ricerche hanno arricchito il quadro delle conoscenze sul sito. Il monumento arcaico da cui proviene il gruppo di sculture in nenfro è stato ricostruito (1979) come una tomba a dado di considerevoli dimensioni, decorata alla sommità con una cornice architettonica modanata che presentava ai quattro lati, come acroteri, le teste di leone e di ariete. Nella zona di Crocefisso del Tufo sono state rinvenute e scavate altre tombe etrusche arcaiche che hanno restituito materiali inquadrabili tra il VII e la prima metà del VI sec. a.C. Le necropoli, costituite da tombe a camera con lungo dròmos e vestibolo, si estendono tutt’intorno al sito dell’antica città, ormai identificata dalla maggior parte degli studiosi con Statonia, centro arcaico dell’entroterra vulcente divenuto, con la conquista romana, sede dell’omonima prefettura, organizzata nella parte meridionale del territorio sottratto a Vulci dopo il 280 a.C.
Le ricerche nel territorio hanno portato alla identificazione di un abitato del IV-III sec. a.C. a Rofalco, nella Selva del Lamone, con cinta muraria di grandi pietre a secco e tracce, all’interno, di fondamenta di abitazioni. Le ricognizioni di superficie hanno consentito di riconoscere l’assetto degli insediamenti rurali (pagi e fattorie) dal periodo arcaico al Medioevo: nella distribuzione del popolamento si assiste a un calo abbastanza contenuto nel momento di passaggio alla dominazione romana, mentre nella seconda metà del II sec. a.C. si ha l’apice dello sviluppo degli impianti agricoli. Allento, ma costante, regredire del numero degli insediamenti dal I sec. d.C., fa riscontro una moderata ripresa in età tardoantica, in corrispondenza dello sviluppo di strutture longobarde nell’entroterra vulcente fino al totale abbandono della piana a cavallo tra VIII e IX secolo. Lo scavo di una villa rustica in località Selvicciola ha permesso di conoscere, in uno dei siti della zona centuriata della prefettura statoniense, la stratigrafia del popolamento: a una prima fase del Il sec. a.C., succedono un periodo di sviluppo in età augustea e diverse fasi di vita nella media età imperiale. Gli scavi hanno restituito anche bolli laterizi su coppi con nomi di appartenenti alla gens Minucia, forse proprietaria della villa stessa. Abbandonata alla metà del V sec. d.C., la villa viene in parte riabitata in età longobarda quando, nell’area coltivata dell’insediamento romano, sorgono una necropoli (tombe a fossa, con coperture di vario tipo, molto spesso senza corredo) e una chiesa cimiteriale a una navata e cappella laterale inquadrabili tra la fine del VI e gli inizi dell’VIII secolo. Tra i corredi rinvenuti nelle tombe maschili si possono menzionare spade (sax), pugnali (scramasax) e parti in metallo di uno scudo; nelle tombe femminili vasi a vernice rossa con motivi a onde, orecchini a cestello e fibule; in entrambi i tipi di sepoltura sono presenti cinture con affibbiagli in ferro ageminati in argento. I materiali in questione sono inquadrabili tra la fine del VI e tutto il VII sec. d.C.
Le ricerche hanno consentito inoltre di definire il tracciato del tratto settentrionale della Via Clodia, da Statonia (Castro) a Saturnia; nella Selva del Lamone sono stati rinvenuti tratti di strada basolata e alcune tagliate.
Bibl.: Necropoli etrusca arcaica: A. M. Sgubini Moretti, Elemento angolare con protome leonina, in AA.VV., Prima Italia. L'arte italica del I millennio a.C. (cat.), Roma 1981, p. 135; M. Rendeli, Settlement Patterns in the Castro Area, in C. Malone, S. Stoddart (ed.), Papers in Italian Archaeology, IV, Part I: The Human Landscape (BAR, Int. S., 243), Oxford 1985, pp. 261-273; id·, L'oppidum di Rofalco nella Selva del Lamone, in La romanizzazione dell'Etruria: il territorio di Vulci, Firenze 1985, pp. 60-61; A. Naso, M. Rendeli, A. Zifferero, Note sul popolamento e sull'economia etrusca in due zone campione dell'entroterra vulcente e ceretano, in Atti del II Congresso Intemazionale Etrusco, Firenze 1985 (Suppl. StEtr), I, Roma 1989, pp. 537-572; A. M. Sgubini Moretti, M. De Lucia Brolli, Contributo alla conoscenza di un centro dell'Etruria meridionale interna. Necropoli di Castro, in AA.VV., Archeologia. Contributi, I, in corso di stampa; M. Rendeli, Su alcuni rinvenimenti nell'area urbana e note sull'età orientalizzante arcaica di Castro, in AA.VV., Archeologia. Contributi, II, in corso di stampa.
Città e territorio in età romana: G. Gazzetti, Castro Territory Settlement in Roman Times, in C. Malone, S. Stoddart (ed.), op. cit., pp. 275-280; id., Statonia. La città e il suo territorio, in La romanizzazione dell'Etruria..., cit., pp. 80-84; P. Toiati, L. Pontacolone, Esempi di ville. La villa della Selvicciola, ibid., pp. 149-151; F. Rossini, A. Sperandio, Il popolamento, ibid., pp. 85-86.