Fukushima, catastrofe di
Fukushima, catàstrofe di <-kùši-, ...>. – Disastro provocato dagli effetti congiunti del terremoto che ha colpito l'11 marzo 2011 la regione nordorientale della principale isola giapponese (Honshu), dello tsunami indotto dal terremoto e abbattutosi sulle coste della medesima regione e dell'incidente nucleare occorso conseguentemente nella centrale di Fukushima Daiichi. La scossa di maggiore intensità (magnitudo Mw=9.0) della serie sismica, il più forte terremoto registrato in Giappone in tempi storici, ha avuto origine a circa 30 km di profondità (ipocentro strumentale) nella litosfera al largo delle prefetture di Ibarate, Fukushima, Miyagi e Iwate, in una provincia tettonica caratterizzata dagli stress compressivi prodotti dal movimento di avvicinamento della placca pacifica verso quella euroasiatica (circa 9 cm/anno) e geomorfologicamente dalla fossa oceanica limitrofa che corrisponde al fronte di subduzione. La sorgente sismica è coincisa con una faglia di sovrascorrimento (thrust), in prossimità del contatto tra le placche, attivatasi per 500 km circa di estensione e 100 km di profondità, con spostamenti lungo la superficie di rottura che hanno raggiunto 18 metri. Il sisma, che ha avuto una durata di oltre due minuti, ha sprigionato una quantità di energia circa 30.000 volte superiore al terremoto dell'Aquila (v. L'Aquila, terremoto di) e provocato uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre di circa 17 cm (superiore a quello occorso a causa del terremoto di Sumatra). Dopo l'evento principale, le repliche (aftershocks) sono state molteplici, centinaia nel corso delle prime 30 ore, di cui una di magnitudo 7,1 e 30 di magnitudo superiore a 6. Lo tsunami, scaturito per effetto della scossa di maggiore intensità, ha devastato in prevalenza le coste delle prefetture di Miyagi, Iwate e Fukushima, con onde che hanno superato 25 metri. Malgrado l'elevata qualità sismica media del patrimonio edilizio nipponico, che ha infatti risposto efficacemente alle sollecitazioni elastiche del terremoto, in particolare per quanto riguarda gli edifici pubblici difesi da sistemi a , l'impatto combinato sisma e tsunami ha causato enormi danni (stimati in 309 miliardi di dollari) e numerose vittime: 15.703 morti, 4647 dispersi, 5314 feriti, 130.927 sfollati; tra le infrastrutture distrutte o danneggiate 332.395 edifici, 2126 strade, 56 ponti e 26 linee ferroviarie. Pesantemente colpito anche il sistema energetico nazionale, che nel periodo immediatamente successivo al terremoto è stato privato dell'operatività di sei raffinerie e di un terminale di rigassificazione. Tuttavia l'effetto più devastante si è senza dubbio registrato nella centrale termonucleare di Fukushima Daiichi, dove l'onda d'urto dello tsunami (più alta di 7 m), superiore alla massima a cui potessero resistere gli impianti (6 m), mettendo fuori uso i sistemi di raffreddamento primari e secondari ha attivato il surriscaldamento dei noccioli con le barre di combustibile dei reattori 1, 2, 3, già posti in fase di spegnimento (shutdown) secondo le procedure di sicurezza per emergenza sismica, e della vasca di stoccaggio per il combustibile esausto del reattore 4, spento e in manutenzione, che accoglieva temporaneamente anche le barre del nocciolo. Conseguentemente, a causa di molteplici esplosioni distruttive innescate dall'idrogeno liberato attraverso le reazioni di ossidazione ad alta temperatura tra l'acqua (e il vapore) e il rivestimento in lega di zirconio delle barre di uranio, si sono verificati significativi rilasci di materia radioattiva prima in atmosfera e successvivamente anche in mare. L'incidente nucleare di Fukushima, inizialmente considerato di livello 5 nella scala internazionale INES (International nuclear and radiological event scale), è stato definitivamente classificato di livello 7, il massimo della scala di gravità degli incidenti IAEA (International atomic energy agency) in cui ricade soltanto un altro evento (Chernobyl, 1986). Esso costuisce un caso senza precedenti, causato da un cataclisma di dimensioni non previste in un Paese a tecnologia avanzata ed esteso simultaneamente a differenti reattori nucleari, e ha determinato su scala mondiale un radicale ripensamento delle strategie di sviluppo dell'energia nucleare (v. ).