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CAVALLINO

di Giuseppe Nenci - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
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CAVALLINO

Giuseppe Nenci

(Cabalinus)

Comune (7712 ab.) in provincia di Lecce (a 6 km). La popolazione è prevalentemente dedita all'attività agricola. Appartengono in parte al comune di Lizzanello i resti di una città messapica, segnalata da S. Castromediano, cavallinese, e il cui scavo è iniziato nel 1964 a opera di una missione di scavo delle università di Lecce e di Pisa.

Le campagne di scavo 1964-67 hanno portato alla luce quattro settori dell'abitato, la cinta muraria con le porte NE e O, nonché un importante insediamento capannicolo dell'età del Bronzo Antico. Negli stessi anni sono state identificate due vaste necropoli, una all'esterno delle mura N-NO, saccheggiata da secoli, l'altra, anch'essa extramurana, a SO della strada provinciale Lecce-Lizzanello. La città messapica disponeva di una imponente cerchia muraria eretta nel 6° sec. a.C., con grandi torri, porte a ingresso sfalsato e ampio fossato; con uno sviluppo di km 3,100 le mura di di C. abbracciavano un'area di 69 ha.

L'abitato iapigio si sviluppò sulle capanne del Bronzo antico e risulta fiorente già nella seconda metà dell'8° sec. a.C. Si passa da capanne ovoidali a capanne dalla pianta rettangolare e la fioritura dell'abitato è testimoniata nel sec. 7° a.C. da molta ceramica corinzia tardogeometrica, in associazione stratigrafica con olle decorate del geometrico iapigio, ciotole e pithoi a impasto di produzione locale. Si tratta di una facies arcaica non dissimile da quella di Otranto dello stesso periodo. L'impianto protourbano del sec. 6° a.C. si segnala per le strade ben pavimentate, con marciapiedi, case dalle fondazioni a blocchi squadrati, dai tetti a tegola e un imponente sistema di canalizzazione all'interno dell'intero abitato. Numerose fibule auree finemente lavorate degli inizi del sec.5° a.C. testimoniano della ricchezza della città nel periodo immediatamente anteriore alla sua distruzione a opera dei Greci di Taranto. Varie campagne di scavo riprese nel 1975 (università di Lecce, Scuola normale superiore di Pisa, Ecole française de Rome) e continuate fino al 1982, hanno permesso di meglio documentare l'agorà, pavimentata con tegole e pietre pressate, affiancata da edifici destinati a officine, costituite da un vano rettangolare e un portichetto antistante. Gli scavi hanno restituito grandi contenitori per derrate, alla cui funzionalità si accompagnava la finissima decorazione bicroma a riquadri e cerchi con il motivo della croce di Malta. Altre ricerche hanno portato alla luce oltre 150 m di strada, databile al sec. 6° a.C., su un lato della quale si allineano edifici a pianta assai complessa con ambienti coperti di tegole, dei quali restano i crolli articolati intorno a vari cortili. I resti della città indigena sono in più punti affioranti o coperti da pochi centimetri di terra.

La città, che fu distrutta fra il 500 e il 470 a.C., presumibilmente a opera dei Greci di Taranto, ha restituito importanti iscrizioni messapiche, sia su tegole che su cippi, tutte provenienti da un'area sacra nei pressi di una porta e in stretta relazione con la medesima. Non si conosce il nome messapico della città, che potrebbe forse essere identificata con Carbina, distrutta appunto dai Tarentini; nessun rinvenimento scende al di sotto della metà del sec. 3° a.C., epoca in cui gli abitanti dovettero trasferirsi nelle zone limitrofe di Lupiae e di Rudiae. Vedi tav. f. t.

Bibl.: M. M. Arigliani, Cenno descrittivo di alcuni resti di antichità in Cavallino, in Rinascenza Salentina, n.s. 5, 1937, pp. 219-26; G. Nenci, Un'inedita monografia di S. Castromediano su Cavallino, in Annali Facoltà Lettere Università di Lecce, i (1965), pp. 201-64; AA. VV., Cavallino. Scavi e ricerche 1964-1967, Galatina 1979; A. Garrisi, Cavallino attraverso i secoli, Lecce 1984; G. Nenci, Cavallino, in G. Nenci, G. Vallet, Bibliografia topografica della colonizzazione greca in Italia e nelle isole tirreniche, Pisa-Roma 1987, iii, pp. 194-202.

Vedi anche
Giuseppe Cino Architetto e scultore (Lecce 1645 - ivi 1722), esponente del barocco leccese. Sue opere documentate sono il Seminario (1694-1709) e la chiesa del Carmine (1711, ultimata dopo la sua morte) a Lecce, e gli altari della parrochiale (1704) e della confraternita del Rosario (1705) a Martignano. È autore di ... protostoria In paletnologia, il periodo più recente della preistoria di certe aree. Il termine ha un significato soprattutto metodologico e viene applicato a quelle culture ancora prive di scrittura, per le quali si hanno a disposizione, oltre ai materiali archeologici, anche documenti scritti appartenenti a popolazioni ... anno Astronomia Unità di misura del tempo che corrisponde sostanzialmente al periodo di rivoluzione della Terra intorno al Sole. Questo periodo ( a. sidereo o astrale) vale esattamente 365d6h9m9,54s. Per il fenomeno della precessione degli equinozi l’a. sidereo non potrebbe servire per la vita civile, principalmente ... necropoli In archeologia e paletnologia, raggruppamento di sepolture di periodo precristiano (per le sepolture cristiane si usa il termine cimitero). In origine il termine fu riferito ai sepolcri sotterranei di Alessandria d’Egitto. Vere n. compaiono nel Neolitico; prima i cadaveri venivano generalmente sepolti ...
Tag
  • COLONIZZAZIONE GRECA
  • ETÀ DEL BRONZO
  • LIZZANELLO
  • NECROPOLI
  • GALATINA
Altri risultati per CAVALLINO
  • Cavallino
    Enciclopedia on line
    Comune della prov. di Lecce (22,3 km2 con 11.828 ab. nel 2008). Di antiche origini, fu feudo dal 1447 dei Castromediano. Vi sono stati scoperti resti di un importante centro messapico con reperti databili fra 8° e 3° sec. a.C.
Vocabolario
Cavallino
Cavallino s. m. La casa automobilistica Ferrari, che ha per simbolo un cavallino nero rampante su fondo giallo. ◆ Scorporando la Maserati, ancora in pesante deficit, dalla Ferrari, si libera dal fardello il Cavallino che a quel punto può...
cavallina²
cavallina2 cavallina2 s. f. [dall’agg. cavallino]. – Sterco di cavallo, in quanto adoperato come concime.
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