CERTOSINI
. Costituiscono l'ordine religioso eremitico, fondato nel 1084 da S. Brunone di Colonia.
La preghiera vocale e mentale forma l'occupazione precipua dei certosini, che vi dedicano lunghe ore del giorno e pressoché interamente la notte. Alle costumanze fondamentali della vita eremitica associano qualche esercizio dei cenobiti, escludendo però sempre qualsiasi ministero esteriore, e praticano rigide penitenze, fra cui l'astensione perpetua dai cibi di grasso e un rigoroso silenzio. Si applicano anche allo studio e ai lavori manuali; vivono in piccole celle separate; vestono rozza tonaca di lana bianca, con cintura di cuoio e scapolare con cappuccio.
Fino alla morte di San Brunone (1101) i certosini non ebbero regola scritta. Soltanto nel 1128 il quinto priore della Grande Chartreuse, Don Pietro Guigo (morto 1137) dettò le Consuetudini le quali in breve ebbero forza di legge per tutte le altre comunità. Attorno a questo nucleo primitivo si formò lo Statuto certosino, approvato da Alessandro III nel 1176, in seguito rinnovato e migliorato più volte, secondo le esigenze dei tempi.
Il capitolo generale, che s'aduna ogni anno, è la suprema autorità dell'ordine, e ad esso spetta custodirne la disciplina, eleggere i priori, qualora le singole comunità non intendano farlo. Quando il capitolo è chiuso, tutti i poteri risiedono nel priore della Grande Chartreuse, che per diritto è il generale dell'ordine, ed è assistito da un consiglio di monaci.
L'ordine si propagò largamente, senza mai uscire di Europa, giungendo ad avere nel periodo della sua maggior floridezza 250, secondo altri 285 certose, tra le quali, oltre la celebre di Grenoble, quella di Serra S. Bruno (Calabria), fondata dallo stesso S. Brunone, dove egli morì e fu sepolto, quelle rinomate di Pavia, di S. Casciano presso Firenze, di Pisa, di S. Maria degli Angeli a Roma, di S. Martino a Napoli ecc. Nel 1792 si contavano circa 4060 certosini viventi in 135 certose; oggi non rimangono che una ventina di certose, essendo state le altre o distrutte durante le guerre e le persecuzioni o trasformate. Nel 1903, essendo stati i certosini espulsi dalla Francia, la Grande Chartreuse di Grenoble si trasferì nel monastero di Farneta presso Lucca, dove ancora risiede il generale.
I certosini si resero benemeriti in Europa soprattutto per la costruzione di chiese, ospedali e altri istituti di beneficenza. La diversità del rito, particolare ai certosini, deriva, per la Messa, dal rito usato in Lione nel sec. XI, e, per l'ufficio, dalla regola benedettina, modificata secondo le tradizioni monastiche di Cluny e di Cîteaux. Vi sono anche monasteri di certosine, le quali, benché non istituite da S. Brunone, seguono da molti secoli (1145) la regola dei monaci, resa però alquanto più mite.
Bibl.: Tromby, Storia... del patriarca S. Brunone e del suo ordine Cartusiano, Napoli 1773-1775; Le Couteulx, Annales ordinis Cartusiensis, Montreuil-sur-Mer 1887-1891; Molin, Historia cartusiana, Tournai 1903; Bohic, Chronica Ordinis Cartusiensis, Tournai 1912.