BRANDI, Cesare
Scrittore e critico d'arte nato a Siena l'8 aprile 1906. Esordì come poeta con: Poesie (1935), seguite da Voce sola (1939) ed Elogia (1942). Era intanto divenuto ispettore nell'amministrazione statale delle Antichità e Belle Arti, dove, dopo un periodo a Rodi, divenne ispettore centrale e, nel 1939, direttore dell'Istituto centrale del restauro, l'istituto appena fondato su un progetto di G. C. Argan. Ha pubblicato studi sulla pittura antica (R. Manetti, 1932; La R. Pinoteca di Siena, 1933; Mostra della pittura riminese del 300, 1935; Giotto, 1938; Giovanni di Paolo, 1947; Quattrocenteschi senesi, 1949; Duccio, 1951) e moderna (Morandi, 1942). Attratto dai problemi teorici generali, ha pubblicato dal 1947 sotto forma di dialogo un'opera in più volumi, Elicona, che si propone come rifondazione dell'estetica generale in relazione alle diverse arti, dalla musica all'architettura (Arcadia, sulla scultura, Eliante sull'architettura, Celso sulla poesia, Carmine o della pittura). Infine ha riassunto il suo discorso critico in una vera e propria Teoria generale della critica, 1958, per riprendere problemi estetici legati alla visione con Segno e immagine (1960). Con il volume su Burri (1963) è tornato alla trattazione monografica, pur entro una problematica assai ampia. Ha scritto diversi volumi di viaggi ed è collaboratore del Corriere della Sera. Dal 1969 è membro dell'Accademia dei Lincei; dal 1960 al 1976 è stato professore di storia dell'arte, dapprima all'università di Palermo e poi a quella di Roma.