CASTELBARCO VISCONTI, Cesare
Discendente da una antica fami: glia trentina che alla fine del '600 aveva ereditato i titoli dei Visconti conti di Gallarate, nacque a -Milano il 30 nov. 1782 dal conte Carlo Ercole e da Maria Litta, figlia del marchese Pompeo. Il Garollo sostiene che dal 4 nov. 1825 fu direttore del conservatorio di musica di Milano, notizia che però non è suffragata da altre fonti. Risulta che nel 1840 fu nominato membro dell'Accademia filarmonica di Bologna e che, a partire dal 1846 (il 25 aprile invitò tra gli altri F. Regli), tenne nel suo palazzo "accademie" musicali di rilievo, iniziativa già avviata a Milano da parte di famiglie patrizie o borghesi facoltose, quali i Litta, Belgioioso, Cambiasi, Brivio, Branca, Cima, Junck, Noseda e, soprattutto, da parte della contessa Maffei. L'iniziativa dei C. fu lodata dalla Gazzetta musicale di Milano (11 [1843], p. 4), che riconosceva come nella città fosse "generale la sazietà delle scolorite composizioni teatrali".
Il C., parallelamente allo storico P. Lichtenthal, favoriva il culto della musica cameristica, collaborando anche come esecutore e compositore. Aveva il vantaggio di possedere una grande fortuna, nonché il merito - come dice il Fétis - di far buon uso delle proprie ricchezze: dando cioè concerti e divenendo un collezionista di molti e pregiati strumenti ad arco di grandi maestri liutai (tra cui erano, secondo il jozet, quattro violini Stradivari, altri di Giuseppe e Andrea Guarnieri, di Amati e Steiner, nonché parecchie viole e violoncelli di questi celebri artigiani).
Come compositore, il C. si fece conoscere anche prima delle sue "accademie", se l'AlIgemeine musikalische Zeitung annuncia sue opere musicali a partire dal 1827, menzionando la sonata caratteristica Le Redempteur sur la Croix e comunicando che egli aveva già composto alcune parti della Creazione. Lo stesso periodico riferisce che nell'aprile 1830 erano già pubblicati i Divertimenti op. i e 2, i Duetti op. 3, il Gran Trio op. 6, il Gran Quartetto op. ?, concludendo che a quel tempo si conoscevano già 15 opere del Castelbarco. Risulta inoltre (cfr. ancora l'Allgemeine musikalische Zeitung del febbraio 1840) che un Quintetto del C., su interessamento di Spontini, era stato eseguito a Berlino in un concerto del complesso Zimmermann con musiche di Haydn, Fesca e Beethoven. Mancano però commenti su sue composizioni in periodici italiani.
Tra le composizioni del C. si ricordano: Divertimenti op. 1 (4 contraddanze., 7 monferrine e 8 valzer) per due violini, viola e cello; Amusement per violino e basso OP. 2 (poco adagio e rondò in mi minore); tre Duetti concertanti OP. 3 per due violini; tre Duetti per due violini OP- 4; Gran Trio op. 6 per due violini e cello; Gran Quartetto per archi OP. 7; Quartetti op. 8 e 9; Trio per piano, violino e cello; Gran Quintetto per due violini, due viole e cello; Quintetto per archi; Gran Sestetto nel genere di una sinfonia per due violini, due viole, cello e basso; La Redenzione sulla Croce, sonata caratteristica per piano, violino, cello e basso; Sonate caratteristiche sulla Creazione per due violini, viola, cello e basso; Le sette parole di Dio Creatore, Punitore e Redentore, ossia il Diluvio Universale per canto e grand'orchestra op. 44 (anche nella riduz. per piano, viola e cello), opera dedicata all'Institut de France; una Sinfonia a grande orch.; Le sette parole della Redenzione per canto e orch. in la magg. Inoltre sei Valzer per quartetto d'archi; sei Valzer e due Polonesi per quartetto d'archi; sette Variazioni per violino accompagnato da viola su tema dei coro "Tacete non temete" nell'opera Elisa e Claudio;quattro Scherzi per violino; quattro Esercizi sopra le quattro corde del violino; L'augurio arietta in sol per canto e piano. Tutte queste opere furono edite a Afilano a cura di Luigi Scotti dal 1827 al 1860circa.
Traduttore di testi teatrali francesi (Racine, Voltaire.1 ecc.) in gioventù, fu poi prolifico verseggiatore; di tutta la sua opera letteraria votata ad un totale oblio dà una completa bibliografia B. Emmert, C. conte di C. ..., Saggio bibliografico, in Atti d. L R. Accad. Roveretana degli Agiati, s. 4, II (1913), pp. 433-50.
Fu consigliere comunale e deputato della Congregazione provinciale di Milano, Consigliere intimo di Stato; nel 1857 fu nominato cavaliere di prima classe della Corona ferrea da Francesco Giuseppe durante la visita di questo a Milano.
Il C. morì a Milano il 20ag. 1860.
Fonti e Bibl.: Allgemeine musikalische Zeitung, XXIX (1827), pp. 635, 884; XXXII (1830), pp. 242 ss.; XLII (1840), p. 178; V. de jozet, NotI . ce critique et biogr. sur M. le Comte C. C., in Encycl. critique et biogr. du XIXme siècle, II, Paris 1858, p. 1121; F. Regli, Diz. biogr. dei più celebri poeti e artisti melodrammatici..., Torino 1860, p. 116; S. Martinotti, Ottocento strumentale ital., Bologna 1972, pp. 44, 71; F. J. Fétis, Biographie univer. des musiciens, II, p. 206; P. Garollo, Diz. biogr. univ., 1, Milano 1885, p. 479; G. Casati, Diz. d. scrittori d'Italia, II, p. 88;C. Schmidì, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 171.