Psicologo e psicanalista italiano (Dolo 1897 - Milano 1989). Tra i fondatori della Società psicoanalitica italiana, formatore di altri analisti, studioso, accattivante divulgatore, M. fece conoscere alla cultura italiana la grandezza e la ricchezza dell'opera di Freud, da lui esplorata e commentata in modo analitico e magistrale e fornì un contributo sostanziale alla diffusione della cultura e della pratica psicoanalitica in Italia.
Laureatosi in filosofia a Padova, nel 1927 successe al suo maestro V. Benussi nell'insegnamento di psicologia sperimentale, incarico che perse nel 1938, alla promulgazione delle leggi razziali. Trasferitosi a Milano, nel 1943 fu chiamato alle fabbriche Olivetti di Ivrea per organizzarvi un laboratorio di psicologia del lavoro industriale. Dopo il 1945 tornò all'insegnamento nell'università di Milano, dove tenne (1948-68) la cattedra di psicologia. La caduta del fascismo, infatti, consentì una lenta ma continua ripresa in Italia degli interessi per la psicologia e per la psicoanalisi: a questa ripresa M. contribuì in modo sostanziale, avendo unificato nella sua persona competenze che allora sembravano − e a lungo continuarono a sembrare − difficilmente conciliabili. Contribuì a rifondare (1946) la Società psicoanalitica italiana, cui aveva aderito nel 1934, e che presiedette a più riprese; fondò (1955) e diresse il suo organo ufficiale, la quadrimestrale Rivista di psicoanalisi.
Personalità dai molteplici interessi, anche politici e letterari, M. svolse importanti ricerche sperimentali sulla psicologia della percezione (del movimento, dello spazio, dei colori), sulla psicologia della testimonianza (Elementi di psicologia della testimonianza, 1931, 2a ed. 1989), sulla psicologia del lavoro, e contribuì alla diffusione in Italia della Gestalttheorie (Elementi di psicologia della forma, 1938). Avvicinatosi presto alle teorie freudiane, pubblicò vari scritti di argomento psicanalitico (Trattato di psicoanalisi, 2 voll., 1949, più volte ristampato; Psicoanalisi e vita contemporanea, 1960; Libertà e servitù dello spirito: diario culturale di uno psicoanalista, 1945-1971, 1971; ecc.) e diresse la fondamentale edizione italiana delle Opere di S. Freud (1967-80). Negli ultimi anni altri testi di taglio più personale o divulgativo hanno avuto il merito di avvicinare un vasto pubblico sia alla psicoanalisi sia alla dimensione privata dell'uomo M., oltre che a quella dell'intellettuale che coniugava un costante impegno politico nella sinistra italiana con vasti interessi artistici e letterari (Il pronipote di Giulio Cesare, 1979; Mia sorella gemella la psicanalisi, 1982; Questa notte ho fatto un sogno, 1983; Chi ha paura del lupo cattivo?, 1987; Curar nevrotici con la propria autoanalisi, 1987; Psicanalisi e pazienti a teatro, a teatro!, 1988, con due commedie in tre atti).