CESARINI, Carlo Francesco, detto Carlo del Violino
Nato nel 1666 - anno di nascita più attendibile del 1664 riportato dai lessici (cfr. Roma, Arch. del Vicariato, S. Marco,Status Animarum: 1706-1708; S. Tommasoà Cenci, 1711-1725; S. Maria in Via Lata, 1726-1731) -, venne detto romano dai contemporanei, ma nacque molto probabilmente in provincia di Urbino. Il ritratto fatto da P. Ghezzi al C. nel 1740 (cfr. Bibl. Apost. Vaticana, cod. Ott. lat. 3118, f. 158) reca la dicitura "Carlo Cesarini da Urbino". A conferma della origine urbinate del C. è la dizione "di S. Martino" o "di Terra S. Martino", che appare in vari atti relativi alla sua famiglia (cfr. Roma, Arch. del Vicariato, S. Marco,Battesimi, 1708, p. 64; S. Maria in Via Lata,Matrim., III, 1660-1766, pp. 44, 46; Archivio Capitolino, Donazioni Corvini, 1735). Esiste infatti una località San Martino presso il comune di Sassocorvaro in provincia di Urbino.
Nel 1690 era direttore dell'Accademia musicale del cardinale Benedetto Pamphili. Dall'autunno del 1690 all'autunno del 1693 seguì il cardinale quando questi fu inviato a Bologna quale legato pontificio. Fu attivo presso la Pietà dei Fiorentini, l'oratorio di S. Marcello e la chiesa del Gesù. Presso quest'ultima fu nominato maestro di cappella a partire dal 1º sett. 1704, in sostituzione di Giovan Battista Giansetti che reggeva queste funzioni dal 1675, con la "provisione" di 56 scudi e 90 baiocchi l'anno per le funzioni incerte e di 8 scudi al mese per quelle certe. Successivamente la provvisione per le funzioni incerte fu portata a 77 scudi l'anno. Sposatosi con Leandra Canuti, romana, ebbe quattro figli: Maria, morta a quattro anni (cfr. S. Tommasoà Cenci,Liber Mortuorum, n. 3, 1710-1758, p. 18), Theresia, Margherita e Urbano, morto a tre anni (cfr. S. Tommaso àCenci,Liber Mortuorum, n. 3, 1710-1758, p.26). A contatto con la migliore aristocrazia romana - sono presenti al battesimo delle figlie, oltre i Pamphili, la principessa Borghese e il principe Ruspoli -, il C. dovette raggiungere una elevata condizione economica come attestano gli atti di donazione del 1735 in favore delle figlie andate spose nel 1729 e nel 1731, che lo vedono proprietario di sei magazzini siti tra Borgo Pio e l'attuale corso Vittorio. Il 13 febbr. 1740 partì per Napoli, ma nel 1741 lo troviamo di nuovo a Roma.
Cessò da maestro di cappella della chiesa del Gesù il 31 ag. 1741, quando, dimettendosi per motivi di salute, fu sostituito da Gaetano Carpani, uno dei maestri di Muzio Clementi. Nella convenzione stipulata il 29 agosto 1741 tra il prefetto della chiesa del Gesù Carlo Senepa e il C. è messa in luce l'eccellenza delle musiche del compositore "sì rare a sentirsi da altri Professori ne tempi presenti", tanto è vero che il C. "s'obbliga di lasciare o di lasciar copiare tutte le sue carte musiche, che il P. Prefetto giudicherà, senz'eccettuarne veruna". Alla luce di questa chiara valutazione delle qualità del C. appare sempre più strano come sia stato possibile che la senz'altro abbondantissima produzione strumentale sia andata quasi completamente perduta. L'unica spiegazione potrebbe essere che le composizioni strumentali-religiose del C. siano rimaste dimenticate nella chiesa del Gesù e poi andate disperse nelle vicende seguite alla soppressione della Compagnia. I documenti relativi alle dimissioni del C. da maestro di cappella della chiesa del Gesù lo vedono ancora in vita il 2 sett. 1741.
Dopo questa data non sono state rinvenute altre testimonianze della presenza del C. in Roma, dove probabilmente morì qualche anno dopo: nella convenzione citata del 29 ag. 1741 è scritto "che qualche incomodo notabile nella salute, sopraggiuntogli da un anno in quà, oltre l'età sua avanzata, gli impedisce di poter servire più questa Cappella con quella diligenza, attenzione, decoro, e soddisfazione, tanto de Padri di detta Casa, quanto degl'esterni, con cui l'hà servita indefessamente, e con tutto impegno sin dall'anno 1704" (i documenti relativi alla nomina del C. a maestro di cappella del Gesù ed alle sue dimissioni sono nell'Archivio della chiesa del Gesù sotto i nn. 152, 153a, 153b, 164, 165).
Compose, per il teatro: Il Clearco in Negroponte (in collaborazione con G. L. Lulier e T. B. Gaffi, Roma 1695); La pastorella (in collaborazione con Giovanni Bononcini e G. L. Lulier, in tre atti con alcune arie aggiunte da A. Scarlatti, rappresentato a palazzo Venezia, Roma 1705); Love's Triumph (in collaborazione con Giovanni e Francesco Gasparini, testo di P. Ottoboni, traduzione di P. A. Motteux e C. Dieupart, Londra, teatro Haymarket, 1708); Giunio Bruto o La caduta dei Tarquini (il primo atto del C., il secondo di A. Caldara, il terzo di A. Scarlatti, libretto di G. Sinibaldi, [Roma, teatro Ottoboni 1709?]; partitura ms. alla Österreichische Nationalbibliothek di Vienna); La finta rapita (favola boschereccia in tre atti, libretto di D. Renda, primo atto di G. Valentini, secondo di N. Grimaldi, terzo del C., Cisterna, 17 genn. 1714).
Oratori: S. Giuditta (Roma, Collegio Clementino, 1686); L'innocenza difesa dall'inganno o Santa Genuinda (in collaborazione con G. L. Lulier e A. Scarlatti, libretto di B. Pamphili, Roma, palazzo Doria Pamphili, quaresima 1694;partitura ms. a Londra, British Museum; Monaco, Bayerische Staatsbibliothek; Parigi, Conservatorio); Ismaele soccorso dall'angelo (libretto di B. Pamphili, rappresentato a Roma, Collegio Clementino, 1695); Samson vindicatus (libretto di B. Pamphili, rappresentato a Roma, oratorio S. Marcello, 19 marzo 1698); Il trionfo della Divina Provvidenza ne' successi di s. Genovefa (nella quaresima del 1700 a Roma alla Pietà dei Fiorentini); Divus Alexius (Roma, oratorio del SS. Crocifisso, 15 apr. 1707; libretto alla Biblioteca Casanatense di Roma, Mus. 719-9); S. Vincislao (libretto B. Pamphili, 1707); Il figliol prodigo (Roma, chiesa Nuova, 1º apr. 1708; libretto alla Casanatense, Mus. 719-37); L'onestà combattuta di Sara o Sara in Egitto (musica di 24 autori: oltre il C., F. Mancini, A. Scarlatti, F. Conti, P. Polaroli, D. Zipoli, F. Veracini, P. G. Sandoni, P. Gasparini, A. Caldara, libretto di D. Canavese, Firenze, Compagnia della Purificazione di Maria Vergine e di S. Zanobi detta di S. Marco, 1708); L'Assunta (libretto del Pamphili, 1712); Il martirio di s. Fermina (Roma 1713); Tobia (ibid. 1714); Oratorio per l'assunzione della beatissima Vergine (ibid. 1716); Il trionfo del tempo nella bellezza ravveduta (libretto del Pamphili, Roma, Collegio Clementino, 1718 e1725; libretto alla Casanatense, Misc. Dramm. A 29/15); Il Sacrificio d'Isacco (Roma, Collegio Clementino, 1719; libretto al Civico Museo bibliogr. musicale di Bologna); S. Teresa Vergine Serafica (Roma 1728; libretto al Civico Museo bibliogr. musicale di Bologna).
Brani vocali e strumentali tratti da Love's Triumph si trovano in varie biblioteche europee e americane. Al British Museum vi sono alcune arie dal pasticcio La pastorella (Add. mss. 22.101 e 31.993).
Sono mss.: Dextera Domini a 2, contralto, basso e organo in re min. (Assisi, Bibl. com., ms. 154/6); aria Se due belle pupille (Bologna, Conservatorio G. B. Martini); cantata Ove con pié d'argento, per soprano e basso continuo (Bruxelles, Biblioteca reale Alberto I, Fétis 2430 = Ms. II. 3951 D.); otto arie per soprano e basso continuo (Genova, Liceo mus., A.7.16); cantata per contralto e basso continuo Cor prigioniero che vaneggiando vai la libertà (Liegi, Conserv. reale di musica, Terry 56); le cantate Voglio morte (ma forse il Carlo del Violino indicato è Carlo Mannelli), Povera poesia (dat. 1710, parole di P. Ottoboni), Ahi,Clori amata (dat. 1718), trio Con piede lento con basso per clavicembalo o violoncello (Londra, British Museums Harley 1264, Add. 34057, Add. 14225, Add. 14229); cantata Havrei ben folle il cor, per voce e basso (Madrid, Bibl. naz.); cantata a 2 con sinfonia e oboe La rosa e il gelsomino (Manchester, Central Publ. Libr.); cinque arie e tre cantate per soprano e basso continuo (Milano, Conserv. di musica G. Verdi, fondo Noseda E 60-1/60-8); Dixit Dominus a 8 con basso continuo, Litanie a 4 con organo, Magnificat a 4 con basso continuo, Magnificat a 5 voci concertate con organo, Messa a 4 concertate (Münster, Bibliothek des bischöfl. Priesterseminars, Sammlung Santini);tre arie per contralto e basso continuo e quattro per soprano e basso continuo (Napoli, Conservatorio S. Pietro a Maiella, 60.2.49 e 22.2.24); tre cantate per una voce e cembalo (Padova, Archivio privato della Veneranda Arca di S. Antonio, inserite nella raccolta Cantate alla virtù della Signora Maria Pignatelli);due cantate da camera ad una voce con strumenti e basso continuo (Palermo, Conserv. V. Bellini); aria per soprano Cintia soccorso (Uppsala, Universitets-Biblioteket); quattro arie (Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 4206, Chigi Q.VI. 83); sei arie per soprano e basso continuo (Roma, Biblioteca Casanatense, Fondo Baini, ms.2248); una cantata con strumenti e dodici arie per una voce e basso continuo (Parigi, Bibl. Nationale).
Nel 1775 H. Thorowgood e R. Duke pubblicarono a Londra Twoconcertos or lessons for the harpsichord.Questa edizione è al British Museum, mentre alla BayerischeStaatsbibliothek di Monaco è la stampa del 1798 del primo di questi due concerti del C., edita da Harrison e Co. a Londra. Edizioni moderne: Care luci adorate, in Antiche cantate d'amore, a cura di F. Vatielli, Bologna 1920; recitativo e aria della cantata La gelosia, in Alte Meister des Bel Canto, a cura di L. Landshoff, Leipzig 1912-15; Un dì la bella Clori, in 12 Arie italiane dei secc. XVII e XVIII, a cura di M. Zanon, Milano 1953.
Fonti e Bibl.: R. Morrocchi, La musica in Siena, Siena 1886, p. 74; G. Pasquetti, L'Orat. musicale in Italia, Firenze 1906, pp. 330-34; A. Schering, Gesch. des Oratoriums, Leipzig 1911, pp. 124, 127; R.Lustig, Saggio bibliogr. degli oratori stampati a Firenze dal 1690 al 1725, in Note d'archivio per la storia musicale, XIV (1937), 3, pp. 111, 116; U. Rolandi, Oratori stampati a Firenze dal 1690 al 1725,ibid., XVI(1939), 1-2, p. 37; D. Alaleona, Storia dell'oratorio musicale in Italia, Milano1945, pp. 347, 360; V.Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 224; L. Montalto, Un mecenate in Roma barocca, Firenze 1955, pp. 330 ss., 334 ss.e ad Indicem; A.Liess, Materialen zur römischen Musikgesch. des Seicento. Musikerlisten des Oratorio S. Marcello 1664-1725, in Acta musicologica, XXIX(1957), 4, pp. 167 s., 171; Id., Die Sammlung der Oratorienlibretti(1679-1725)und der restliche Musikbestand des Fondo S. Marcello der Biblioteca Vaticana in Rom,ibid., XXXI (1959), 2, pp. 74, 80; U. Kirkendale, A. Caldara. Sein Leben und seine venezianisch-röm. Oratorien, Wien 1966, pp. 40, 49, 72, 142, 351, 357; R. Giazotto, Quattro secoli di storia dell'Accademia nazionale di S. Cecilia, Milano 1970, pp. 228 s.; R. Pagano-L. Bianchi, A. Scarlatti, Torino 1972, pp. 121, 133, 208, 265, 358, 361, 507, 544; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, p. 242; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 324; R. Eitner, Quellen -Lex. der Musiker, II, p. 396; La Musica,Diz., I, p. 382; Répertoire intern. des sources musicales, A/1/2, pp. 97 s.; B II, pp. 129, 372; Die Musik in Gesch. und Gegenwart,Supplement, XV, col. 1414.