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Sainte-Beuve, Charles-Augustin de

di Remo Ceserani - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Sainte-Beuve, Charles-Augustin de

Remo Ceserani

Critico letterario francese (Boulogne-sur-Mer 1804 - Parigi 1869). Le molte allusioni a D. contenute nella vasta opera del S. testimoniano la sua consapevolezza del valore dell'opera dantesca e la sua piena appartenenza, per gusto, all'epoca romantica. Se però si vanno a vedere uno a uno i suoi giudizi, soprattutto quelli degli anni più tardi (durante i quali il gusto del S. si venne sempre più volgendo verso il realismo), si dovrà notare come gran parte delle affermazioni siano generiche. Anche la corrispondenza, nella parte pubblicata (Correspondance générale, a c. di J. Bonnerot, Parigi 1935), contiene scarsissimi riferimenti a Dante. Eppure in gioventù il S. aveva frequentato assiduamente il " cénacle " romantico, aveva seguito le lezioni di Villemain e Fauriel, era stato amico, oltre che di Antony Deschamps, anche di Ampère e Ozanam. Dell'entusiasmo dantesco degli amici, degli studi eruditi di alcuni di loro si sente a volte l'eco nella sua opera; quel che non si sente (a parte gli slanci giovanili verso il D. lirico della Vita Nuova) è una vera e calda simpatia per il nostro poeta.

Le Poésies complètes (Parigi 1841) contengono non poche allusioni a D., echeggiano a volte espressioni dantesche, usano versi danteschi in epigrafe: segno evidente di una lettura recente, soprattutto della Vita Nuova. Il riferimento più esteso si trova in una delle " Consolations ", dedicata A mon ami A. Deschamps (ottobre 1829): il S. vi esprime la sua ammirazione per la Commedia, ma anche un senso di reverenza e timore per le difficoltà di lettura del gran poema, che è definito " étrange "; mentre dice tutta la sua ammirazione per la Vita Nuova (" Plus j'y reviens, et plus j'honore le poète "), della quale traduce anche il passo in prosa che precede la canzone Donna pietosa.

Nei saggi, nei ritratti, nelle conversazioni parla più di una volta della grandezza tutta primitiva e medievale della Commedia, dello stile e della lingua potenti di D. e della posizione tutta particolare che egli ha nella storia della poesia italiana ed europea. Nel saggio su Racine, per esempio, che è del 1829 (Portraits littéraires, in Oeuvres, I 721), D. viene collocato accanto a Omero, Pindaro, Eschilo e Shakespeare. In quello su Lamartine, che è del 1830 (Portraits contemporains, ibid. I 333), egli è collocato accanto a Milton e Calderon. Nel libro su Port-Royal, che è del 1840 (ibid. I 167), il S. cita e rinarra splendidamente con parole sue una terzina del Paradiso (Il 34-36).

Le sue incertezze di fronte alla grandezza dantesca e la confessione delle difficoltà incontrate per penetrarla si trovano, più o meno esplicite, in vari saggi dell'età matura. Tipico quello, che pure è largamente celebratorio, su La Divine Comédie de Dante. Traduite par M. Mesnard, che è del 1854 (Causeries du lundi, Parigi 1829, XI 198-214), e contiene anche un panorama preciso delle traduzioni e degli studi francesi su Dante. A un certo punto (p. 213), il S. scrive: " n'oublions jamais que Dante est moins à lire qu'à étudier sans cesse. S'il nous est donné aujourd'hui, grâce à tant de travaux dont il a été l'objet, de le mieux comprendre dans son esprit, et de le révérer inviolablement dans son ensemble nous ne saurions abjurer (je parle au moins avec la confiance de sentir comme une certaine classe d'esprits) notre goût intime, nos habitudes naturelles et primitives de raisonnement, de logique, et nos formes plus sobres et plus simples d'imagination; plus il est de son siècle, moins il est du nôtre ".

Esplicito il commento di S. Mériadec (Les études dantesques en France, in " Études Religieuses " XXXI [1894] 239-240): " Je propose de lire dans Sainte-Beuve l'article sur Dante, et dans ces quelques pages fines d'entrevoir la pensée de derrière, à peine dissimulée entre les lignes: au fond, en douceur, après quelques détours et quelques caresses, le grand félin avoue peu de sympathie pour le génie dantesque ".

Bibl.- V. alla voce FRANCIA (particolarmente i contributi di S. Mériadec, Counson, Farinelli, Hazard, Maugain, Cochin e W.P. Friederich). V. inoltre: J. Bonnerot, Bibliographie de l'oeuvre 'de S., Parigi 1952. Studio specifico: C. Pellegrini, S. et la littérature italienne, in " Nouvelle Revue d'Italie " XVII (1920) 5-39 (soprattutto pp. 5-11).

Vedi anche
Revue des deux mondes Rivista di lettere, scienze e arti, fondata a Parigi nel 1829 da P. de Ségur-Dupeyron e P. Mauroy; acquistata nel 1831 da F. Buloz, che ne fu anche il primo direttore, divenne una delle più importanti riviste della Francia e modello di numerose altre. Ebbe fra i suoi collaboratori scrittori come C. Baudelaire, ... Pierre de Ronsard Ronsard ‹rõsàar›, Pierre de. - Poeta francese (castello della Possonnière, Vendôme, 1524 - Saint-Cosme-en-l'Isle, Tours, 1585). Fu il fondatore e capo riconosciuto della scuola poetica della Pléiade. La necessità di esprimere un'ampia varietà di temi e d'accenti portò Ronsard, Pierre de a rinnovare il ... Alfred de Musset Musset ‹müsè›, Alfred de. - Poeta, commediografo e narratore francese (Parigi 1810 - ivi 1857). Temperamento brillante, ironico e sentimentale, le grandi liriche di Musset, Alfred de rendono come poche il fremito della passione d'amore e i capolavori del suo teatro restano inimitabili esempi d'una grazia ... Charles Baudelaire Baudelaire ‹bodlèer›, Charles. - Poeta francese (Parigi 1821 - ivi 1867). Pur fra interpretazioni diverse o opposte, è ritenuto l'iniziatore di un nuovo corso poetico, e la sua opera viene collocata fra le più alte espressioni della poesia di tutti i tempi e paesi. Autore di un unico ma fondamentale ...
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    Scrittore e critico francese (Boulogne-sur-Mer 1804 - Parigi 1869). Iniziati gli studî di medicina, li abbandonò presto per dedicarsi al giornalismo letterario nel Globe, partecipando al movimento romantico: il suo primo libro (Tableau historique et critique de la poésie française et du théâtre français ...
  • SAINTE-BEUVE, Charles-Augustin de
    Enciclopedia Italiana (1936)
    Mario BONFANTINI Letterato, nato a Boulogne-sur-Mer il 23 dicembre 1804, morto a Parigi il 1° ottobre 1869. Di famiglia agiatamente borghese, orfano di padre prima di nascere, ebbe adolescenza solitaria. Fece gli studî classici a Boulogne e poi a Parigi, al Collège Charlemagne e al Bourbon. Nel 1823 ...
Vocabolario
saint-honoré
saint-honore saint-honoré 〈sẽt onoré〉 s. m., fr. [nome dato da un pasticciere della rue Saint-Honoré a Parigi; secondo altri, sarebbe stato così chiamato in omaggio al santo, patrono dei fornai]. – Dolce di pasta soffice, crema e panna,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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