Uomo politico francese (Parigi 1754 - ivi 1838). Ecclesiastico, abilissimo diplomatico e consigliere di Napoleone Bonaparte, fu ministro degli Esteri e rappresentante della Francia al congresso di Vienna (1815); fu fautore (nel 1830) del partito orléanista e promotore della quadruplice alleanza (1834-48).
Avviato alla carriera ecclesiastica, nel 1779 fu ordinato prete; vescovo di Autun (1789), deputato agli Stati generali, ebbe un ruolo preminente nella nazionalizzazione dei beni ecclesiastici e si pronunciò a favore della costituzione civile del clero (1790). Inviato a Londra in missione diplomatica (1792), ne ottenne la neutralità; fu poi messo in stato d'accusa dalla Convenzione dopo la scoperta di un carteggio con Luigi XVI e poté tornare in Francia solo nel 1796. Nominato ministro degli Esteri da P.-F. Barras (1797), si dimise nel luglio 1799, ma riebbe la carica da Napoleone Bonaparte dopo il colpo di stato del 18 brumaio. Acuto interprete della volontà di Napoleone, negoziò i trattati di Lunéville (1801), Amiens (1802), Presburgo (1805); nel 1806 fu creato principe di Benevento. Dimissionario nel 1807, restò consigliere privato di Napoleone per gli affari esteri. Dopo l'impresa di Spagna però si staccò da Napoleone e si legò in rapporti segreti con Alessandro I di Russia. Cadde apertamente in disgrazia nel gennaio 1809; poi, nel 1812 e nel 1813, fallita la spedizione di Russia, Napoleone gli offrì il portafoglio degli Esteri; ma T. cominciò invece a preparare la restaurazione dei Borboni, che fu in gran parte merito suo. Nominato ministro degli Esteri da Luigi XVIII, rappresentò la Francia al congresso di Vienna, dove riuscì a contenere le rivendicazioni dei vincitori, salvando il prestigio e la potenza della Francia. Presidente del Consiglio durante la 2a restaurazione, dovette dimettersi per l'opposizione degli ultrarealisti. Il sostegno da lui fornito nel 1830 al partito orléanista favorì l'avvento di Luigi Filippo; come ambasciatore a Londra (1830-34), ebbe un ruolo di primo piano nei negoziati anglo-francesi che condussero al riconoscimento del regno del Belgio e promosse la quadruplice alleanza tra Francia, Gran Bretagna, Spagna e Portogallo. Lasciò degli importantissimi Mémoires (5 voll., post., 1891-92).