ÉPÉE, Charles-Michel de l'
Pedagogista e filantropo, nato a Versailles il 24 novembre 1712, morto a Parigi il 23 dicembre 1789. Dopo essersi ritratto dall'intrapresa carriera ecclesiastica per non sottoscrivere la formula di fede di Alessandro VII ed esser divenuto avvocato del foro di Parigi, ricevette gli ordini sacri e un canonicato dal vescovo di Troyes, nipote di Bossuet, ed esercitò il magistero ecclesiastico fino al giorno in cui, accusato di giansenismo, fu colpito d'interdetto. Incaricato dell'istruzione di due gemelle sordomute, iniziò quella grande opera per l'educazione dei sordomuti, a cui dedicò per intero vita e patrimonio, e che ottenne riconoscimenti e aiuti sia da parte di regnanti (Leopoldo II, Caterina II e Luigi XVI), sia dal nuovo regime rivoluzionario, che dopo la morte del de l'È. diede assetto stabile alla sua istituzione. Quanto al metodo pedagogico, il de l'È., che può essere considerato il vero fondatore della tecnica educativa dei sordomuti, sviluppò soprattutto quello mimico (poi perfezionato e portato all'estremo dall'abate Sicard), pur non disconoscendo il valore di quello linguistico. Tra le sue opere va specialmente ricordata La véritable manière d'instruire les sourds et muets (Parigi 1784).
Bibl.: F. Berthier, L'Abbé de l'É., Parigi 1852.