CHE O CUI?
Nei ➔complementi indiretti, il pronome relativo che di regola viene sostituito dalla forma obliqua
il viaggio di cui ti ho parlato
l’agenzia a cui si è affidato
il punto da cui sono partiti
la città in cui abbiamo vissuto
le persone con cui abbiamo viaggiato
l’aereo su cui abbiamo volato
il motivo per cui abbiamo litigato
le possibilità tra cui abbiamo scelto
Cui è sempre preceduto da preposizione, tranne nel caso del complemento di ➔termine, in cui la a è facoltativa
l’agenzia a cui si è affidato / l’agenzia cui si è affidato.
Nel parlato informale non è raro sentire l’uso di che anche per i complementi indiretti (il cosiddetto che indeclinato), con o senza ripresa tramite un pronome atono (➔personali, pronomi)
Alberto è uno che (= di cui) ti puoi fidare
La carta che (= con cui) ci si fanno i giornali.
Nei testi antichi non è raro trovare che al posto di cui
Questo è il diavolo di che io t’ho parlato (G. Boccaccio, Decameron).
VEDI ANCHE relativi, pronomi