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ortodossa, chiesa

di Sergio Parmentola - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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ortodossa, chiesa

Sergio Parmentola

I cristiani di rito greco

Sorto originariamente in ambito religioso, il termine ortodossia (dal greco orthòs «retto» e dòxa «opinione») significa «opinione conforme a verità». Tra le Chiese esistenti viene chiamata ortodossa quella cristiana di rito greco, che si staccò dalla Chiesa cattolica nel 1054. Negli ultimi due secoli il termine è stato spesso usato in senso allargato per intendere che ogni religione ha la sua ortodossia, cioè un insieme di credenze e di principi ritenuti veri e immodificabili. In senso ancora più lato si parla di ortodossia anche in campo politico e ideologico

Il concetto di ortodossia

Nato all’interno del cristianesimo, il concetto di ortodossia presuppone l’esistenza di una verità assoluta, che l’uomo conosce grazie alla rivelazione divina contenuta nei testi sacri. Tale verità viene interpretata dalla Chiesa e, in particolare, dai concili ecumenici dei vescovi, che sono ispirati dallo Spirito Santo. Chi si attiene alla verità, definita nei dogmi (dogmatismo), è ortodosso; chi se ne allontana, è eretico (eresia).

In senso stretto, l’ortodossia appartiene alla sfera religiosa, ma in senso lato il termine oggi viene usato anche in altri ambiti, per indicare chi segue fedelmente una scuola di pensiero.

La Chiesa cristiana di rito greco

Storicamente si definì ortodossa la Chiesa cristiana di rito greco che si staccò definitivamente dalla Chiesa cattolica di Roma con lo scisma d’Oriente del 1054, quando il papa Leone IX e il patriarca Michele Cerulario si scomunicarono reciprocamente. Essa rimase rigorosamente fedele ai dogmi stabiliti nei primi sette concili ecumenici. I punti fondamentali del contrasto con Roma furono:

• il rifiuto degli ortodossi di accettare l’autorità del papa su tutta la Chiesa, perché il suo unico capo è Cristo, che non lasciò vicari. Essi riconobbero un primato, ma solo morale,

al patriarca di Costantinopoli, definito ecumenico, cioè «universale»;

• il celibato ecclesiastico: gli ortodossi l’impongono soltanto a monaci e vescovi, mentre i preti possono anche essere sposati;

• la controversia sullo Spirito Santo: la Chiesa romana nel 9° secolo corresse il Credo di Nicea affermando che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio («Filioque»); gli ortodossi, invece, fedeli al dogma stabilito nel Concilio di Nicea (325), ribadirono che lo Spirito Santo procede solo dal Padre;

• gli ortodossi riconobbero l’autorità dell’imperatore bizantino, rappresentante di Dio in terra e guida del corpo della Chiesa (mentre i patriarchi ne guidano l’anima).

I più antichi patriarcati ortodossi furono quelli di Costantinopoli, Antiochia, Alessandria e Gerusalemme. Con la diffusione presso altri popoli, l’ortodossia si divise in Chiese nazionali indipendenti, dette autocefale (dal greco «che ha il capo in sé», cioè che si autogoverna), le quali usarono le proprie lingue nazionali (la lingua ufficiale originaria era il greco). Particolare importanza ebbe la Chiesa russa, soprattutto quando l’Impero bizantino cadde sotto il dominio turco (1453).

Liturgia e monachesimo

La liturgia ortodossa segue la regola di s. Giovanni Crisostomo, che prevede la centralità del canto corale ed esalta lo splendore della coreografia in chiese riccamente decorate. La dottrina ortodossa rifiuta il purgatorio, le indulgenze e l’Immacolata Concezione; adotta il Battesimo mediante immersione e la Comunione sia col pane sia col vino; accetta il divorzio in caso di adulterio. Dopo una lunga disputa – iconoclastia (icona) –, nell’843 fu definitivamente consentita la venerazione delle immagini sacre di Cristo e dei santi.

Grande diffusione ebbe nel mondo ortodosso il monachesimo. Esso seguì la regola puramente contemplativa di s. Basilio: la vita del monaco dev’essere interamente dedita alla preghiera e all’ascesi spirituale. Il fine è raggiungere la santificazione, cioè la perfetta «unione del cuore e dello spirito», vincendo ogni tentazione della carne. I monasteri principali sono quelli del Monte Athos (Grecia), del Sinai, di Studion (Istanbul), Tirnovo (Bulgaria), Mosca e Kiev.

Gli ortodossi sono attualmente circa 130 milioni e sono diffusi soprattutto nell’Europa orientale, nella Penisola Balcanica e in Medio Oriente, ma anche in Africa settentrionale e perfino in Giappone e in America Settentrionale. A partire dal 1961 si sono tenuti alcuni sinodi panortodossi per promuovere l’incontro di tutte le Chiese ortodosse.

Negli stessi anni, dopo il Concilio vaticano II, cominciò anche un riavvicinamento con la Chiesa cattolica. Nel 1965 il papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora ritirarono le reciproche scomuniche, risalenti al 1054.

Vedi anche
Costantinopoli (gr. Κωνσταντινούπολις) Città fondata dall’imperatore Costantino sul luogo dell’antica Bisanzio nel 330. Capitale dell’Impero bizantino fino al 1453 quando fu conquistata dai Turchi; da allora prevalse il nome İstanbul (➔). religione Editto di C. Emanato da Teodosio I l’8 novembre 392, mirava alla ... autocefalia Condizione di una Chiesa particolare, che si governa da sé. Secondo la dottrina cattolica, tale diritto spetta esclusivamente alla diocesi di Roma, che ha come vescovo il sommo Pontefice. Storicamente si parla dell’autocefalia di antiche Chiese orientali (patriarcati di Alessandria, Antiochia, Gerusalemme, ... cristianesimo La religione rivelata da Gesù Cristo, che è in pari tempo fondatore del cristianesimo e oggetto di adorazione. Alcuni caratteri del cristianesimo (religione divinamente rivelata, dogmatica, missionaria, universalistica, soteriologica ed escatologica) permettono di raggrupparlo sotto l’aspetto tipologico ... santo Secondo l’accezione originaria, ciò che è inviolabile in quanto protetto da una sanzione: gli ambasciatori, i tribuni della plebe, le mura, le porte; quindi, in genere, tutto ciò che, consacrato da una legge morale o religiosa, è per ciò stesso inviolabile, o ciò che, per comune consenso degli uomini, ...
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Altri risultati per ortodossa, chiesa
  • ortodossa, Chiesa
    Enciclopedia on line
    Denominazione assunta dalla Chiesa greca, che afferma di essere la custode della fede espressa dai sette concili ecumenici, per caratterizzarsi e contrapporsi alla Chiesa romana. Le Chiese ortodosse La nascitaStaccatesi dalla Chiesa bizantina le Chiese nestoriane e monofisite, caduti i patriarcati ...
  • Chiese ortodosse
    Dizionario di Storia (2010)
    Le Chiese cristiane separatesi dalla Chiesa di Roma in seguito allo scisma d’Oriente (1054), che non assegnano il primato giurisdizionale e dogmatico al vescovo di Roma, ma al patriarca di Costantinopoli (➔ ). Esse vantano nel mondo decine di milioni di fedeli. A capo delle C.o., ciascuna delle quali ...
  • ORTODOSSA, CHIESA
    Enciclopedia Italiana (1935)
    CiriIlo Korolevskij . Per il significato originario del termine "ortodosso", v. ortodossia. Oggi nell'uso comune s'intendono per ortodossi tutti i cristiani rimasti fedeli alla dottrina tradizionale definita dai primi concilî ecumenici; ne segue che, a rigore di termini, sia la Chiesa cattolica romana, ...
Vocabolario
ortodossìa
ortodossia ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso]. – 1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente la dottrina (in contrapp. a eterodossia)....
chièṡa
chiesa chièṡa s. f. [lat. ecclēsia «riunione dei fedeli; luogo di culto», dal gr. tardo ἐκκλησία «id.» (nel gr. classico ἐκκλησία, der. di ἐκκαλέω «chiamare», significa «adunanza, assemblea»)]. – 1. La comunità dei fedeli, sia in senso...
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