Chiesa
Scrivendo della C., con quasi assoluta regolarità di senso, M. intende lo Stato pontificio con la sua alta gerarchia, e non la più vasta e potenzialmente universale comunità dei fedeli in Cristo. Non per questo egli si limita a fare di tale istituzione uno Stato fra gli Stati, un puro e semplice elemento nel sistema degli Stati italiani ed europei del suo tempo, come pure a prima vista potrebbe sembrare. E infatti, consacrando alla C. di Roma capitoli cruciali delle sue opere maggiori ‒ dal Principe ai Discorsi sino alle Istorie fiorentine ‒, M. dà luogo a una valutazione storico-politica alquanto complessa e articolata che si intreccia profondamente e con originalità di esiti alla sua riflessione sulla funzione politica delle religioni e delle istituzioni deputate al culto. Questo argomento può essere pertanto affrontato con maggiore pertinenza lì dove si tratta della religione (→).