CHOISEUL, Étienne-François, duca di
Uomo di stato francese, nato il 18 giugno 1719, morto a Parigi l'8 maggio 1785. Avviato alla carriera militare, ebbe adito alla corte di Luigi XV, dove si guadagnò la protezione della marchesa di Pompadour, allora onnipotente. Tale protezione assicurò allo Ch. la nomina ad ambasciatore di Francia presso la Santa Sede. La chiesa di Francia era allora gravemente agitata dal movimento di quella parte del clero francese, più o meno intinta di giansenismo, che dichiarava di appellarsi contro la bolla papale Unigenitus ed era sostenuta dal Parlamento di Parigi. Ma poiché la maggioranza del clero tendeva ad escludere dalla . comunione romana questi appellanti, il governo era desideroso di fare intervenire il papa come paciere. Lo Ch., recatosi a Roma alla fine del 1754, riescì a risolvere la difficile vertenza, trattando col papa Benedetto XIV, che il 16 ottobre 1756 promulgò una nuova bolla, precisando i casi in cui i giansenisti si dovessero ritenere esclusi dalla chiesa militante e al tempo stesso ponendo al sicuro tutti gli altri fedeli dall'eccessivo zelo di quei confessori che avevano esercitato nei mesi precedenti una vera opera d'intimidazione, con la minaccia di rifiuto dei sacramenti. Prima di lasciare Roma, lo Ch. ottenne dal papa la promessa del cappello cardinalizio per l'abate de Bernis, allora ministro degli affari esteri del re di Francia e autore dell'alleanza franco-austriaca. Nel gennaio 1757, fu trasferito appunto all'ambasciata di Vienna; ma ne fu richiamato dopo un anno, per succedere nel ministero al Bernis. Il suo ministero durò dodici anni, durante i quali concentrò nelle sue mani i dicasteri della guerra e della marina. Egli riuscì a risollevare la Francia dalle umiliazioni della guerra dei Sette anni, le acquistò la Corsica, le ridiede un impero coloniale e soprattutto una base diplomatica di prim'ordine, col "patto di famiglia" che collegò fra loro le corti borboniche. La solidarietà dei rispettivi governi fu esperimentata nella lotta contro i gesuiti, che lo Ch. condusse a termine con l'appoggio del Parlamento. Il potente ministro sostenne a tale riguardo gli attacchi del Delfino, padre del futuro re Luigi XVI e si trovò coinvolto nel contrasto sempre più vivo fra il Parlamento e il cancelliere Maupéou. Questi si alleò col duca di Aiguillon e con la contessa du Barry che strapparono al re Luigi XV, il 24 dicembre 1770, la destituzione dello Ch., relegato nella sua tenuta di Chanteloup, dove dovette rimanere fino alla morte del re.
Bibl.: Botry, Choisel à Rome, Parigi 1902; Maugras, Le duc et la duchesse de Choiseul, Parigi 1903. Le memorie dello Choiseul pubblicate nel 1790 sono una compilazione d'altra mano.