Pittore statunitense (Monroe, Washington, 1940 - New York 2021). Si è formato a Seattle (University of Washington) e, dopo aver frequentato i corsi di pittura di P. Guston e di fotografia di W. Evans nella Yale summer school of music and art (1961), ha conseguito il Master of fine arts (1964) nella Yale University; ha poi studiato alla Akademie der bildenden Künste di Vienna (1964-65). Stabilitosi a New York nel 1967, abbandonate le prime esperienze legate alla lezione di J. Pollock e W. de Kooning, usando l'immagine fotografica e l'aerografo come base della sua operazione artistica, incentrata sul tema del ritratto, si è imposto come uno dei più significativi esponenti dell'iperrealismo. Dopo i primi grandi ritratti in bianco e nero nei quali la griglia usata per l'ingrandimento dell'immagine è completamente nascosta (Big self-portrait, 1967-68, Minneapolis, Walker art center; Richard, 1969, Aquisgrana, Ludwig Forum), C. ha lasciato evidente la struttura delle sue opere (dipinti, disegni, incisioni) riempiendone gli spazi con tecniche e materiali diversi (matita, inchiostro, cartapesta, olio, tempera, applicati con le dita, con il pennello, ecc.). Nonostante la paralisi che lo ha colpito nel 1988, C. ha continuato a dipingere, ottenendo dalla complessa tessitura cromatica e segnica immagini caleidoscopiche di grande intensità (Kiki, 1993, Minneapolis, Walker art center; Self-portrait, 1997, coll. privata) e nel 2000 ha realizzato le incisioni Lyle e Self-Portrait/Scribble/Etching Portfolio. Accolta nelle più importanti collezioni e rassegne di arte contemporanea, la sua opera è stata oggetto di grandi mostre: nel 1994 a Baden Baden (Staatliche Kunsthalle) e nel 1998 a New York (Museum of modern art); nel 2001 gli è stata dedicata a San Francisco la personale Chuck Close Self-portraits, 1967-2001 (Fraenkel Gallery) e nel 2002 a Roma (American Academy) la sua prima mostra in Italia, Chuck Close: portraits.