Sigla di Comitato Interministeriale per gli Affari Comunitari, istituito con l. 11/2005. È presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri o dal ministro per le Politiche comunitarie; vi partecipano il ministro degli Esteri, il ministro per gli Affari regionali e gli altri ministri aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e delle tematiche inserite all’ordine del giorno. Possono partecipare ai suoi lavori anche il presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, quando si trattino materie che interessano anche le regioni e le province autonome, e i presidenti delle associazioni rappresentative degli enti locali, per le materie di competenza degli enti locali. Ha il compito di coordinare le linee politiche del governo italiano nel processo di formazione della posizione italiana nella fase di predisposizione degli atti comunitari e dell’Unione europea. Per la preparazione delle riunioni si avvale di un comitato tecnico permanente istituito presso il dipartimento per le politiche comunitarie.