Clavisignati
Quando nel 1227 Federico II tentò una prima volta di partire per la crociata, papa Gregorio IX, immaginando torbide macchinazioni da parte del sovrano, non esitò a sciogliere tedeschi e siciliani dal vincolo di fedeltà. Anche il papa entrò nel Regno con le sue truppe, le prime riunite sotto le insegne di s. Pietro e quindi contrassegnate dalle chiavi pontificie. Tali truppe, i clavisignati, guidate da Giovanni di Brienne, già re di Gerusalemme, e appoggiate dai ribelli lombardi, s'impadronirono di molte delle province continentali del Regno, favorite in ciò dalla diffusione ad arte della falsa notizia della morte di Federico che contribuì a dissolvere le compagini imperiali.
Nonostante le precauzioni prese per impedire il possibile sbarco dell'imperatore, il 10 giugno 1229 Federico approdò a Brindisi e fu accolto con gioia dal popolo che lo aveva pianto come morto. La notizia del rientro del sovrano si diffuse velocemente nel Regno e molti dei suoi partigiani accorsero costituendo un'armata di tali dimensioni da sbaragliare i clavisignati, che si ritirarono precipitosamente fino ai confini dello Stato della Chiesa. La pace di San Germano (v.) pose fine alle ostilità nel 1230.