CLEFI
. Secondo re dei Longobardi (572-574), di nobilissima famiglia, successe ad Alboino e fu innalzato al trono dai capi longobardi costretti, forse per ragioni di sicurezza, a riunirsi nella ben munita città di Pavia. La fine di Alboino rivela infatti uno stato di disordini e d'incertezza e specialmente di tentativi di riscossa dei maggiorenti romani e di ripresa attività offensiva dei Greci, tramanti coi Longobardi dissidenti e ribelli. Questo pericoloso stato di cose dovette impegnare la maggiore attività di Clefi in una politica di violenta repressione contro i grandi romani (Paolo Diacono, Hist. Lang., II, 31). Si ha ragione, tuttavia, di credere che anche sotto Clefi continuasse l'infiltrazione dei Longobardi nell'Italia e la loro avanzata nell'Appennino centrale e meridionale, donde trassero poi origine i ducati di Spoleto e Benevento, e che essi si spingessero anche oltre le Alpi occidentali provocando, poi, le ostilità dei Franchi. Morì assassinato insieme con la sposa Massana, lasciando un figlio, Autari (v.) in giovane età.
Bibl.: L. M. Hartmann, Gesch. Italiens im Mittelalter, III, Lipsia 1900; G. Romano, Le dominaizoni barbariche in Italia, Milano (1909).