Giulio de' Medici (Firenze 1478 - Roma 25 sett. 1534), figlio naturale poi legittimato di Giuliano di Cosimo il Vecchio; cardinale nel 1513, influente vicecancelliere durante il pontificato del cugino Leone X, fu eletto papa, succedendo ad Adriano VI, il 19 nov. 1523, con l'appoggio di Carlo V. Tentò di ottenere un equilibrio tra Francia e Spagna, che si contendevano l'egemonia in Italia e in Europa. Ma il suo avvicinamento a Francesco I di Francia, realizzato soprattutto con la lega di Cognac stretta dopo la vittoria di Carlo V a Pavia (1525) e il trattato di Madrid (1526), provocò l'assalto e il celebre sacco di Roma (1527). Riaccostatosi a Carlo V (pace di Barcellona, 1529), lo incoronò a Bologna nel 1530, ottenendone l'aiuto militare contro Firenze ribellatasi ai Medici; ciò nonostante riprese subito la politica filofrancese, suggellata dal matrimonio di Caterina de' Medici con Enrico, figlio di Francesco I (1533). La prevalente attenzione dedicata a problemi politici e il timore di dover convocare un concilio determinò irresolutezze decisive nei confronti del movimento protestante; così fu solo dopo lunghe tergiversazioni che C. si decise a negare a Enrico VIII d'Inghilterra l'annullamento del suo matrimonio con Caterina d'Aragona.