Politico ateniese (seconda metà sec. 5º a. C.); rozzo e incompetente, ma onesto e non privo di coraggio personale, guidò, dopo la morte di Pericle, l'ala estrema del partito democratico. Aspro avversario di Nicia, ne criticò la lenta azione militare. Nel 425 assunse il comando delle operazioni contro gli Spartani a Sfacteria, costringendoli alla resa. Nel 424 fu stratego; forse a lui si deve l'elevazione del tributo che gli alleati pagavano ad Atene. Morì nel 422 in uno scontro con forze spartane nei pressi di Anfipoli.