CONFITEOR
È una formula di generica confessione di colpa. Incomincia con le parole Confiteor Deo omnipotenti, e aggiunto al nome di Dio quello della Vergine e di alcuni santi, il penitente confessa di aver peccato per propria colpa, e finalmente supplica i medesimi santi di pregare per lui presso Dio; la formula resta così divisa in due parti che si corrispondono simmetricamente. La lista dei santi variò molto nei varî tempî e luoghi; la forma odierna venne fissata da Pio V. Nei riti orientali già in antico appare al principio della Messa una confessione di colpa da parte del celebrante; nel rito romano ci è attestata la prima volta dall'Ordo VI (sec. X-XI). I documenti penitenziarî del sec. VIII la consigliano al penitente. L'uso liturgico richiede il confiteor in determinati casi, ad es. ai piedi dell'altare nell'introito della messa, prima della comunione dei fedeli, prima dell'estrema unzione, al principio di compieta nell'ufficio divino, ecc. Per privilegio, anche dopo il messale di Pio V, parecchi ordini religiosi possono usare un'altra formula o aggiungere il nome del loro santo fondatore; qua e là l'uso locale aggiunge il santo patrono.