WITZ, Conrad
Pittore. Nacque poco prima del 1400, morì nel 1446 o nel 1447. È il rappresentante più importante del realismo nella pittura tedesca della prima metà del sec. XV.
L'origine della sua arte non è ancora definitivamente chiarita. Un C. W. viene menzionato a Costanza dal 1418 al 1431, senza però che se ne indichi il mestiere. Morì a Costanza (1448) il padre dell'artista, Hans, che si è voluto identificare con un pittore Hans Wietzinger o Witz, che nel 1402 si trovò al servizio del vescovo di Nantes e fu operoso dal 1424 al 1425 con Jan van Eyck alla corte borgognona e dal 1436 al 1441 a quella dei duchi di Savoia. Quest'assunto non del tutto convincente renderebbe probabile che C. W. avesse avuto la sua educazione artistica in Francia o in Borgogna.
Quando nel 1434 il maestro venne accolto nella corporazione dei pittori egli si disse da Rottweil (Württemberg). Poco dopo dovette eseguire la sua prima opera nota, una pala d'altare per una chiesa di Basilea: ne rimangono otto tavole a Basilea, due a Digione, una a Berlino, d'una plasticità raccolta e monumentale, rilevate da un'illuminazione vivace e da un colorito prezioso che si distende in vaste superficie. Di un'altra pala d'altare, databile intorno al 1440, si conservano tre tavole a Basilea, a Norimberga e a Strasburgo. Nel 1448 il W. venne dal vescovo di Ginevra chiamato da Basilea a Ginevra. Della pala d'altare di S. Pietro che egli vi dipinse nel 1444 rimangono 4 tavole nel museo di Ginevra. Tra queste la Pesca miracolosa è singolare per semplicità di fattura e per senso del paesaggio e dello spazio, derivato dai van Eyck. Il quadro rappresentante l'Ordine della Redenzione nel Deutsches Museum a Berlino era forse la parte centrale di quella pala. Opere tarde sona probabilmente due quadretti a Berlino (Crocifissione) e a Napoli (Sacra Famiglia). Il W. esercitò un profondo influsso sulla pittura a Basilea e sul Reno superiore, come pure sull'incisione in legno e in rame che aveva raggiunto allora un elevato sviluppo. A lui è molto affine il "maestro delle carte da giuoco". Tuttavia non pare abbia avuto una scuola vera e propria.
Bibl.: D. Burckhardt, K. W., in Festschrift des vierhundertsten Jahrestages des ewigen Bundes zwischen Basel und den Eidgenossen, Basilea 1901; M. Escherich, Der Heilsspiegelaltar des K. W., in Jahrbuch der preuss. Kunsts., XXXV (1914), pp. 245-255; id., Neue Ergebnisse über K. W., in Zeitsch. f. bild. Kunst, LVIII (1924-1925), p. 189-94; H. Wendland, K. W., Basilea 1924; W. R. Valentiner, Hans and Conrad Witz, in Art in America, XII (1924), pp. 130-140.