(fr. Strasbourg, ted. Strassburg) Città della Francia orientale (272.123 ab. nel 2007), capoluogo del dipartimento del Bas-Rhin e della regione dell’Alsazia. È situata nel Bassopiano Renano, sul fiume Ill, in prossimità della confluenza di questo con il Reno, in un’area in cui entrambi i fiumi si dividono in più rami. Il nucleo urbano più antico sorse in un’isola fluviale attorno al luogo fortificato, prima gallico e poi romano, di Argentorate. La posizione nella media valle del Reno, lungo un’importante direttrice di collegamento tra il Mediterraneo e l’Europa centro-occidentale e in un’area di transizione tra la Francia e l’Europa germanica, è all’origine delle complesse e alterne vicende della città. S., infatti, si andò sviluppando fino a tutto il 16° sec. come grande centro commerciale e creditizio; attraversò un periodo di grande fortuna nel Settecento per le agevolazioni doganali che ne fecero uno dei maggiori centri europei del commercio di transito; divenne cospicuo nodo di comunicazioni con la costruzione, a metà dell’Ottocento, delle ferrovie per Parigi a Basilea, dei canali Marna-Reno e Rodano-Reno e del porto fluviale e, successivamente, del Grande Canale d’Alsazia; si dotò di un efficiente apparato industriale a partire dal periodo di appartenenza alla Germania (1870-1919); infine, dalla metà del 19° sec., è divenuta uno dei nodi dell’area renana – la regione economicamente più forte dell’intera Europa – e, nella seconda metà del 20° sec., la sede di alcune delle massime istituzioni dell’Unione Europea (Consiglio d’Europa, Parlamento europeo, Corte europea dei diritti dell’uomo). S. è grande centro industriale (stabilimenti tessili, alimentari, cartari, meccanici, chimici e petrolchimici), commerciale (distribuzione dei prodotti importati attraverso la via renana dalla Francia e anche da altri paesi comunitari), culturale (una grande università, l’École nationale d’administration, e numerose istituzioni di ricerca) e turistico. Molto attivo il porto (al secondo posto, dopo quello di Duisburg fra tutti gli scali renani). Capitale Mondiale del Libro 2024.
L’antica Argentorate fu forse, in origine, città dei Vangioni. Punto strategico di grande importanza, fu sede di castrum fin dall’età augustea. Devastata dalle invasioni barbariche, la città, annessa al regno dei Franchi, fu ricostituita con il nome di Straszeburc. Il cristianesimo vi fu introdotto in epoca franca e, alla fine dell’8° sec., la Chiesa di S. possedeva molte terre nell’Alta e Bassa Alsazia e sulla riva destra del Reno. Nel 952 entrò a far parte, con l’Alsazia, del Regno di Germania. Fino al 12° sec. la città fu dominata dai vescovi; nel 1129 gli abitanti ottennero dall’imperatore Lotario le prime coutumes; nel 1205 Filippo di Svevia mise gli strasburghesi sotto l’immediata dipendenza dell’Impero, rafforzando la loro autonomia e, nel 1262, la città si liberò definitivamente dell’autorità temporale dei vescovi con la vittoria a Oberhausbergen contro l’esercito del vescovo Gualtiero di Geroldseck. Da allora il Comune strasburghese si resse autonomamente. Alla fine del 13° sec. scoppiarono contro il patriziato sommosse popolari organizzate dalle corporazioni. La riforma costituzionale del 1334 portò all’ammissione al potere della media borghesia. Nel 1381 S. aderì alla Lega delle città sveve; all’epoca della Riforma offrì rifugio a numerosi perseguitati. Con la doppia invasione del 1587 e con la ‘guerra dei vescovi’ (1592-1604), S. cominciò a decadere; durante la guerra dei Trent’anni vide progressivamente esaurirsi le sue risorse. La pace di Vestfalia (1648) riconobbe la dipendenza di S. dall’Impero; nel 1681 i delegati di S. sottoscrissero a Illkirch, con il marchese di Louvois e il barone di Monclar, l’atto di capitolazione che univa la città alla Francia: di fatto l’assolutismo monarchico francese schiacciò le ultime sopravvivenze dell’autonomia municipale e si sforzò di ridurre l’estensione della religione luterana. Nel 18° sec. S. si riprese economicamente e culturalmente e la sua attiva partecipazione alla Rivoluzione consacrò l’unione della città alla Francia. Lo sviluppo economico della città continuò nel periodo napoleonico, sotto la monarchia di luglio e sotto il Secondo Impero. Durante la guerra del 1870-71 la città cadde dopo un assedio di sette settimane. Divenuta tedesca con il trattato di Francoforte, fu capitale del Reichsland; i Francesi rientrarono a S. nel 1918. Il trattato di Versailles la restituì alla Francia con l’Alsazia e la Lorena.
Scarsi i resti delle antiche cinte murarie. La grandiosa cattedrale (iniziata 1176 su preesistenze del 1015), è in gran parte gotica: abside e transetto del 1176-1240, navate del 1240-75, facciata (E. von Steinbach) del 1276-1300, campanile di J. Hültz, 15° secolo. I portali sono decorati da magnifici rilievi romanici e gotici (molte sculture originali nel Museo dell’Opera del duomo). Nell’interno, vetrate del 12°-14° sec.; il ‘pilastro degli Angeli’ con sculture del 13° sec.; orologio astronomico del 16° secolo. Sono inoltre notevoli: S. Pietro il Vecchio (1428); S. Pietro il Giovane (13° sec., chiostro 11° e 14° sec.); S. Tommaso (1270-1330). Tra gli edifici civili: casa Kammerzel, ricoperta di intagli lignei (15°-16° sec.). Dopo la riunione alla Francia, S. fu fortificata da Vauban e si arricchì di edifici nello stile classicheggiante francese: castello di Rohan (1731-42, J. Massol su disegno di R. de Cotte), municipio, arsenale, prefettura. Nel parco dell’Orangerie sorge il Palais de l’Europe (1977) di M.-H. Bernard. S. possiede numerosi importanti musei.
Giuramento di S. Fu pronunciato il 14 febbraio 842, in presenza dei propri eserciti, da Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico per rinnovare l’alleanza contro il loro fratello, l’imperatore Lotario I, che avevano già vinto in battaglia l’anno precedente. Pronunciato in lingua volgare, è la più antica testimonianza delle lingue francese e tedesca, e consente di individuare, nel corpo dell’Impero carolingio, l’emergere di due gruppi nazionali già nettamente individuati.